Piani cucina in quarzo sintetico: la Corte di appello francese non esclude rischi per la salute

Non è escluso che i piani di lavoro in quarzo sintetico possano rappresentare un rischio per la salute dei consumatori”. Con queste motivazioni la Corte di Appello di Versailles ha nominato due periti per fornire una risposta univoca sulla tossicità o meno dei top delle cucine in quarzo “ricostituito”. A sollevare il caso un anno fa il mensile dei consumatori 60 Millions de Consommateurs che aveva ripreso la denuncia di Philippe Ledrans, del gruppo Marbrerie des Yvelines (MDY), azienda specializzata nel commercio di marmi, graniti e pietre naturali che subisce la concorrenza delle “pietre sintetitiche”: “I piani da cucina di quarzo sintentico hanno metalli pesanti (cadmio, rame e zinco), composti organici volatili, idrocarburi policiclici aromatici (Ipa) e ftalati“.

Per tutta risposta le aziende del settore hanno querelato Ledrans per “denigrazione costitutiva della concorrenza sleale” sostenendo l’infondatezza delle sue accuse: ora il tribunale ha nominato una coppia di esperti per tentare di stabilire la verità.

Cos’è il quarzo sintetico

Il quarzo sintetico (chiamato anche quarzo ricostituito) è composto di silice cristallina (dal 70 al 90% a seconda del caso), resine polimeriche e coloranti. Più facile da lavorare e tagliare la pietra naturale, offre anche una vasta gamma di colori dal rosso al nero passando per il verde o arancione. Ha fatto il suo debutto sul mercato negli anni ’90 e seduce ogni anno un numero crescente di consumatori. In Francia i piani di quarzo sintetico rappresentano il 20% delle vendite, si trovano in tutti i rivenditori specializzati come Darty, Leroy Merlin, Castorama o Ikea. Con questo tipo di materiale vengono realizzati anche i lavelli.

Il contatto con cibi acidi e fonti di calore


Le domande che si pongono i consumatori sono tante: ci può essere la migrazione di metalli pesanti quando gli il piano viene a contatto con cibi acidi, come la frutta e il formaggio? Ci può essere contaminazione dell’aria da Ipa e ftalati a causa della vicinanza a fonti di calore del top (fornelli, forno, piano cottura)? Allo stato dei fatti gli studi condotti non consentono risposte esaustive. Diverso invece è il livello di conoscenza dei rischi per la salute per gli esposti professionalmetne alle polveri di silice cristallina: in Australia, Spagna, Israele non solo sono emerse evidenti correlazioni con la silicosi ma sono stati avviati diversi contenziosi legali. In Francia l’Agenzia nazionale per la sicurezza sanitaria (Anses) sta esaminando i rischi professionali legati alla silice cristallina e prevede di presentarli alla fine dell’anno.