Secondo la Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti, presieduta da Chiara Braga, che il 14 febbraio ha approvato all’unanimità la “Relazione di aggiornamento sull’inquinamento da sostanze perfluoro alchiliche in alcune aree della regione Veneto” bisogna “definire in modo completo i limiti per tutti i Pfas e in tutte le matrici ambientali” e questo compito spetta al ministero dell’Ambiente.
In materia di inquinamento da sostanze perfluoro-alchiliche (Pfas) la competenza nella fissazione dei limiti è dunque del governo, non della Regione, come del resto previsto dagli articoli 75 e 101 del decreto legislativo 152/2006, ha esultato l’assessore all’Ambiente della Regione Veneto Gianpaolo Bottacin. “Non per questo siamo stati fermi – ha aggiunto Bottacin – e siamo intervenuti immediatamente per far fronte a questa forma di inquinamento che rappresentava una novità. Ora siamo all’avanguardia a livello nazionale ed europeo, grazie all’enorme lavoro messo in campo in questi anni. Stiamo procedendo su più fronti: acque potabili, scarichi industriali, caratterizzazione del sito della Miteni in vista della bonifica. L’obiettivo unico della nostra azione è la salvaguardia ambientale e la tutela della salute dei cittadini, anche se per la soluzione definitiva del problema ci vorrà ancora tempo”.