Ogni anno in Italia si sprecano otto miliardi di compresse pari al 30% di quelle 24 miliardi di dosi di farmaco che gli ospedali o i cittadini italiani acquistano. In altre parole buttiamo nel cestino circa 8 miliardi di euro. A fare i conti è stato sull’Huffingtonpost il professor Carlo Gaudio consigliere di amministrazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco e direttore del Dipartimento di Scienze cardiovascolari e respiratorie Università La Sapienza di Roma, il quale ha proposto due semplici misure per ridurre lo spreco di medicine.
Prima mossa: cure personalizzate
Scrive nel suo intervento il professor Gaudio: “La distribuzione informatizzata e personalizzata dei farmaci in ospedale: accade, per esempio, da anni all’ospedale Morgagni di Forlì ed è un sistema che funziona benissimo, con milioni di euro risparmiati ogni anno, anche se naturalmente occorre un investimento iniziale nell’informatizzazione”. In questo modo vengono consegnate ai pazienti solo le compresse realmente necessarie e lo spreco si azzera.
Secondo mossa: doppia scadenza sulle confezioni
La seconda misura proposta dall’esperto è quella di “inserire una doppia scadenza sulle scatole dei medicinali: oltre a quella classica (in nero), una seconda scadenza, in rosso, che evidenzi gli ultimi mesi di validità . Un warning: “last months“, un po’ come accade con l’etichetta “ultimi giorni” che si vede al supermercato sulle confezioni di quegli alimenti vicini alla scadenza”. In questo modo, spiega il professor Gaudio, si aiuterebbero i cittadini, i medici, gli ospedali a rendersi conto di avere dei prodotti che stanno per scadere e che “se non occorrono più perché la terapia è terminata, possono essere riportati nelle farmacie comunali o consegnati a quelle Fondazioni/Onlus che si occupano della distribuzione gratuita dei farmaci ai non abbienti”.