“Bonifica o filtrando l’acqua di falda? Vi esorto a essere trasparenti e chiari con i cittadini”. Giuseppe Ungherese, Responsabile campagna inquinamento di Greenpeace, risponde secco alle dichiarazioni dell’azienda Miteni, considerata tra i principali fattori di contaminazione da Pfas delle falde del triangolo tra Vicenza, Verona e Padova, in un’area che interessa una popolazione da 300 a 350mila abitanti. L’azienda, che ha un impianto a Trissino in provicina di Vicenza dove ha prodotto per anni queste sostanze utilizzate ad esempio per l’impermeabilizzazione dei tessuti, ha risposto al tweet con cui il Salvagente rilanciava il servizio sulla questione Pfas, così: “Noi stiamo già facendo la bonifica dei terreni sotto il sito produttivo, a nostre spese, da tempo”.
Greenpeace: “Falso”
A stretto giro è arrivata la contestazione di Greenpeace, che ha attirato l’attenzione pubblica sulla questione con una petizione lo scorso anno, per bocca di Giuseppe Ungherese, che ha twittato “La bonifica è un procedimento che viene guidato dalle istituzioni, a seguito di indagini a cui voi stessi vi opponete (come dimostra il vostro recente ricorso). Vi esorto a essere trasparenti e chiari con i cittadini #stop pfas”.
Il ricorso che blocca le verifiche
Contattato dal Salvagente, Ungherese approfondisce: “Fino a quando non viene identificata la fonde dell’inquinamento, ma l’azienda si limita a filtrare l’acqua contaminata nelle falde, non possiamo parlare di bonifica. Le autorità avevano previsto una categorizzazione del terreno dove insiste la fabbrica, quindi una rilevazione puntuale, ma l’azienda ha fatto ricorso e adesso è tutto bloccato”.