Entra in vigore oggi la legge su testamento biologico: nessun trattamento sanitario può più essere iniziato o proseguito senza il consenso “libero e informato” della persona interessata. Ogni cittadino maggiorenne, inoltre, può depositare le proprie volontà in relazione alle cure da ricevere o rifiutare in una dichiarazione, le Disposizioni anticipate di trattamento, che devono essere raccolte in un registro nazionale o, in assenza, in uno che tiene il Comune. Secondo gli ultimi dati disponibili, riportati dal sito dell’associazione “Luca Coscioni”, i Comuni che ad oggi hanno istituito il registro relativo al testamento biologico sono 187 in tutta Italia e la Toscana è la seconda Regione con 30 uffici di stato civile abilitati alla raccolta ed al deposito dei dati. (continua dopo l’infografica)
Consenso informato
La legge prevede che ogni persona ha il diritto di conoscere e comprendere la propria situazione e di sapere anche quali possono essere le conseguenze di un possibile rifiuto alle cure. Se la persona coinvolta non vuole ricevere informazioni sulla propria situazione può indicare i familiari o una persona di fiducia incaricandola di ricevere tutte quelle informazioni o solo una parte di esse al posto suo e di esprimere di conseguenza al suo posto anche il consenso o il rifiuto. La legge considera trattamenti sanitari la nutrizione artificiale e l’idratazione artificiale.
Le Dat
In previsione di una futura incapacità a decidere o a comunicare, la legge permette anche di stabilire in anticipo attraverso le Disposizioni anticipate di trattamento (DAT) a quali esami, scelte terapeutiche o singoli trattamenti sanitari dare o non dare il proprio consenso. Si può entrare nel dettaglio: “Non voglio essere rianimato, intubato, voglio antidolorifici, oppiacei, rianimazione meccanica. Voglio o non voglio che siano iniziati trattamenti anche se il loro risultato fosse uno stato di demenza, uno stato di incoscienza senza possibilità di recupero. Oppure restare sul vago: non voglio essere rianimato”.
Fiduciario
La legge prevede anche che si possa nominare un fiduciario che prenda al posto proprio le decisioni e che parli con il medico: deve rappresentare le decisioni prese dalla persona che l’ha indicato quando quella stessa persona non sarà in grado di esprimersi. Si tratta di un’indicazione che può essere revocata in qualsiasi momento e il fiduciario stesso può rinunciare alla nomina attraverso un atto scritto.
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Come si fanno le Dat?
Le Dat possono essere scritte a mano, al computer o video-registrate e in quegli stessi modi possono essere rinnovate, modificate e revocate in ogni momento. In caso di emergenza o di urgenza “la revoca può avvenire anche oralmente davanti ad almeno due testimoni”. Le Dat vanno firmate davanti a un pubblico ufficiale, davanti a un notaio o in presenza di un medico del Servizio sanitario nazionale. Questi documenti sono esenti dall’obbligo di registrazione, dall’imposta di bollo e da qualsiasi altro tributo, imposta, diritto e tassa.