Una falla nell’ordinamento legislativo potrebbe rimettere in discussione la normativa sulle sigarette elettroniche. È quanto dichiara SigMagazine quotidiano di informazione sul vaping. E dunque la stretta legata all’emendamento Rotta-Boccadutri, potrebbe dover tornare in Parlamento per essere rivisto.
L’emendamento ha introdotto il divieto di vendita online di tutti i liquidi, contenenti o meno nicotina, cancellando anche la limitazione destinata alla sola vendita transfrontaliera. A questo scopo si è intervenuti nella riscrittura del comma 11 dell’articolo 21 del decreto 6/2016 di recepimento della Tpd rendendolo così definitivo: “È vietata la vendita a distanza di prodotti da inalazione senza combustione costituiti da sostanze liquide, contenenti o meno nicotina, ai consumatori che acquistano nel territorio dello Stato”. Ma cosa succede se qualcuno vende online liquidi con o senza nicotina in violazione della norma, si chiede SigMagazine?
La norma dà facoltà all’Agenzia delle dogane e monopoli di disporre l’inibizione dei siti, ma lo fa specificando sempre e solo per i liquidi con nicotina.
“È sufficiente confrontare le sanzioni elencate negli otto commi dell’articolo 25 della Tpd per verificare che non esiste sanzione per la vendita online di liquidi senza nicotina, sia su territorio nazionale che a distanza transfrontaliera”, spiega SigMagazine. Queste norme, quindi, prevedono un obbligo giuridico, ma non stabiliscono nessuna sanzione nel caso in cui l’obbligo non venga rispettato.
Il divieto introdotto dalla norma, dunque, esiste ma le sanzioni non esistono. Una svista non da nulla che potrebbe essere colmata solo da un decreto governativo d’urgenza o un provvedimento parlamentare. Che, in questo periodo non paiono davvero possibili.
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