L’accusa, mossa in Francia dall’associazione Hot, Halte à l’Obsolescence Programmée, è pesante: “Apple, attraverso gli aggiornamenti dell’iPhone, riduce volontariamente le prestazioni e la vita dei dispositivi, per accelerare la sostituzione“. Non solo, come spiega in una nota l’associazione, il colosso di Cupertino avrebber “messo in atto una strategia globale di obsolescenza programmata per aumentare le vendite”.
Aperto un fascicolo di indagine
Su queste premesse la giustizia francese, forte della legge contro l’obsolescenza programmata entrata in vigore in Francia nel 2015 e che punisce i costruttori che “deliberatamente” riducono la vita dei dispositivi elettronici per indurre il consumatore ad acquistare modelli nuovi, ha aperto un fascicolo di indagine nei confronti della Apple e affidato alla Dgccef, la Direzione generale repressione frodi del ministero dell’Economia, il compito di verificare la fondatezza delle accuse.
Hot: “Ad ogni lancio di nuovo iPhone, i vecchi modelli rallentano”
Insomma Apple finisce nel mirino dopo il caso sollevato nei giorni scorsi e che ha investito la Epson, le cui stampanti sono finite sotto accusa perché “ridurrebbero” la vita delle cartuccce di’inchiostro per costringere i consumatori ad acquistarne di nuove. Spiega Émile Meunier, l’avvocato dell’associazione Hot: “È da diversi anni che i clienti Apple registrano dei rallentamenti proprio al momento del rilascio di un nuovo modello. Ma questa volta, gli esperti lo hanno dimostrato tecnicamente e Apple non ha avuto altra scelta che riconoscerla. È solo unc aso? Perché questo rallentamento non si incontra in altri produttori come Samsung? Queste sono le domande che spero troveranno risposta attraverso l’indagine giudiziaria”.