Sul fil di lana della chiusura della legislatura il Senato ha approvato (dopo l’ok della Camera) la legge sul telemarketing aggressivo.
Prefisso unico? Aggirare l’ostacolo per i call center è possibile
La novità principale è la legge istituisce due prefissi dedicati e riconoscibili: uno per le chiamate commerciali (che dovrà essere utilizzato da tutti gli operatori che ci chiamano per proporci contratti di fornitura elettrica, un nuovo abbonamento alla pay tv o una fornitura di vini esclusivi) e uno dedicato esclusivamente alle indagini statistiche.
Tuttavia – e qui starebbe l’inganno – gli operatori hanno la facoltà di non adeguarsi al prefeisso unico se presentano l’identità della linea a cui possono essere contattati. Una vera e propria beffa che fa commentare amaro Massimiliano Dona presidente del’Unc: “Anche se resta una buona legge, constatiamo il fatto che è stata annacquata: il prefisso unico infatti avrebbe consentito ai consumatori di non rispondere alle chiamate dei call center, evitandosi una buona dose di angherie quotidiane”.
Anche i cellulari nel Registro delle Opposizioni
Tra le novità approvate c’è quella di iscrivere anche i numeri di telefonia mobile nel Registro delle Opposizioni (fino ad oggi vietato) e la revoca di tutti i consensi dati in precedenza ma solo ai nuovi iscritti al Registro. Perché per le numerazioni già presenti nel Registro la legge fa salvi i consensi già “prestati nell’ambito di specifici rapporti contrattuali in essere, ovvero cessati da non più di trenta giorni aventi a oggetto la fornitura di beni o servizi, per i quali è comunque assicurata, con procedure semplificate, la facoltà di revoca”.