Nessuna sanzione (per il momento) ma il richiamo a sospendere, entro 3 giorni dall’emanazione del provvedimento, ogni attività diretta alla vendita di prodotti non disponibili, nonché l’addebito anticipato di corrispettivi per prodotti che non risultino in giacenza nei magazzini del professionista o comunque pronti per la consegna. E’ quanto ha deciso l’Antitrust nei confronti di tre siti internet di prodotti tecnologici, Infotech, Moontech e Triveo. Per tutti la pratica contestata consiste nel mancato invio ai consumatori dei prodotti acquistati e pagati. Non solo. Alle giuste richieste di rimborso, in alcuni casi non viene dato alcun seguito restando, così, lettera morta.
Triveo vende prodotti che non ha
Nel caso di Triveo, l’Autorità sottolinea che “il comportamento del professionista è connotato da una particolare gravità, stante il fatto che lo stesso procede alla vendita di prodotti di cui non solo non ha la disponibilità al momento della transazione, ma che non procede ad ordinare e a spedire ai consumatori in tempi ragionevoli”. Inoltre, “in relazione alla gestione dei reclami, dall’estrazione di 60.794 messaggi di posta elettronica relativi a “conversazioni” intervenute con i consumatori e gestite dalla Parte nel corso del 2017, si evince che il professionista segue la seguente prassi: al primo reclamo, chiede i dati amministrativi dell’ordine e rassicura l’acquirente in merito alla consegna del bene ordinato; successivamente, a fronte degli ulteriori numerosi reclami, dichiara che i ritardi sono dovuti a problemi amministrativi e/o a ritardi nella spedizione dei prodotti; infine, a seguito della richiesta di rimborso da parte dell’acquirente replica la stessa strategia e, quindi, non procede al rimborso”.
Moontech: 6 mesi e nessuna consegna
Identica la prassi di Moontech. Dalle segnalazioni “emergerebbe – secondo l’Autorità – che il professionista abbia sistematicamente non consegnato ai consumatori prodotti acquistati nei mesi di marzo, aprile, maggio, agosto, settembre e novembre 2017, pur avendone ricevuto il corrispettivo nei termini e con le modalità indicate nel sito web”. Inoltre – sottolinea ancora l’Antitrust – il professionista non fornirebbe alcun riscontro alle richieste di informazioni e ai reclami provenienti dai consumatori sia via mail che telefonicamente, né alle richieste di rimborso“.
Infotech: 374 consumatori soddisfatti su 5.321
Anche nei confronti di Infotech la pratica contestata dall’Autorità è la stessa. Scrive l’Antitrust: dall’inizio dell’attività (settembre 2017), la società ha ricevuto 5.321 richieste d’ordini. Di questi, solo 374 acquirenti ha ottenuto la merce richiesta e pagata, 278 sono stati regolarmente rimborsati, mentre 3.471 consumatori hanno proceduto al pagamento e non hanno ancora ricevuto la merce ordinata. Quanto agli ordini che risultano bloccati per problemi di pagamento, questi risultano pari a 1097. Infine, 101 acquirenti hanno annullato l’ordine.
Nei confronti delle 3 società c’è la richiesta di sospendere l’attività di vendita e “comunicare all’Autorità l’avvenuta esecuzione del presente provvedimento di sospensione e le relative modalità, entro dieci giorni dalla ricezione del presente provvedimento, inviando una relazione dettagliata nella quale vengano illustrate le misure adottate”.
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