Sex toys, il test svizzero: “la tecnologia non è tutto”

Può sembrare un argomento scabroso da noi, tanto che facebook a più riprese ha censurato il post di questo articolo, ma all’estero è decisamente più sdoganato che da noi. E da molti anni. In Germania, per esempio, ogni anno un mensile come Oeko Test fa un confronto dei vibratori più venduti nel Paese. In Svizzera, dove una donna su due ne possiede uno, i prodotti sono da tempo sugli scaffali di Coop, Migros e delle farmacie.

Non stupisce, dunque, il rilevo che ha avuto la comparazione del mensile elvetico “Kassensturz” tra i vibratori convenzionali più venduti tra i quali Durex o Fun Factory e il Womanizer.

La tecnologia non è tutto

“Kassensturz” ha effettuato due test: nel test di laboratorio, i vibratori devono sottoporsi ai test di resistenza per dimostrare che valgono i soldi spesi. Dato che in questo campo la tecnologia non è tutto, cinque donne hanno valutato i vibratori in una prova pratica. I risultati del test pratico hanno pesato il 60% del risultato complessivo.

La classifica

Partiamo proprio dal giudizio delle donne che ha assegnato il voto più alto al Womanizer (150 euro), non esattamente un vibratore ma uno stimolatore clitorideo che, nel giudizio del periodico, “assicura l’orgasmo in pochi secondi senza che la donna debba far nulla”. Se invece si tiene conto anche dei risultati legati alle prove di laboratorio il podio, con un “molto buono” se lo dividono il Lelo Mona wave black (170 euro) e il più economico Fifty Shades of grey Deep within (60 euro).