Secondo i dati diffusi da InfOgm, Ong francese che dal 1999 monitora l’impiego degli Organismi geneticamente modificati e la loro diffusione sul territorio europeo, nel 2017 si registra un calo della superficie coltivata del 4,3%. In particolare Repubblica Ceca e Slovacchia hanno deciso di mettere al bando le coltivazioni di Mon810, il mais transgenico della Monsanto.
Solo propaganda, nessuna convenienza
Ad oggi nella Ue restano solo Spagna e Portogallo ad autorizzare le coltivazioni Ogm. E così, come riporta in una nota Coldiretti in base ai dati InfOgm, la superficie europea coltivata a transgenico risulta pari a 130.571 ettari rispetto ai 136.338 del 2016.
“Le scelte degli agricoltori europei – rimarca Coldiretti – sono la dimostrazione concreta della mancanza di convenienza nella coltivazione Ogm nonostante le proprietà miracolistiche propagandate dalle multinazionali che ne detengono i diritti”.
Il no dei consumatori italiani
Otto italiani su 10, secondo un sondaggio Ixè, sono contrari alla coltivazione degli Ogm. “Per l’Italia – ha spiegato Roberto Moncalvo, presidente Coldiretti – gli organismi geneticamente modificati in agricoltura non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell’omologazione e il grande nemico del made in Italy“.