Prodotti che si rompono “ad orologeria” proprio quando la garanzia è finita da poco. Si chiama obsolescenza programmata e il Salvagente si è occupato più volte di questo tema su cui l’Ue si è espressa chiaramente, e della necessità di creare una normativa che protegga i consumatori dalla furbizia dei produttori. La strada, in questo senso è lunga, ma un primo timido passo è stato fatto con l’approvazione in Commissione Attività produttive della Camera di una risoluzione proposta dal Movimenti 5 Stelle, a firma del deputato Davide Crippa. Come ricorda lo stesso Crippa, “Il testo nasce da una proposta di legge del deputato Ivan Della Valle e prevede tra l’altro il diritto del consumatore a conoscere la durata dei prodotti e dei servizi, stabilendo obblighi generali di informazione sui prodotti e sui servizi, incluso quello relativo alla durata, stabilendo che i prodotti o le confezioni dei prodotti destinati al consumatore, commercializzati nel territorio nazionale, riportino, chiaramente visibile e leggibile anche la durata del prodotto”.
Incentivi per la riparazione dei prodotti
Tra le richieste principali della risoluzione l’aumento del periodo di garanzia dei prodotti da due a cinque anni dalla data di consegna per gli elettrodomestici e i beni di piccole dimensioni ed entro il termine di dieci anni dalla data di consegna per gli elettrodomestici e i beni di grandi dimensioni. “La risoluzione vuole poi promuovere la riparazione dei prodotti – aggiunge Crippa – anche facendo in modo che i produttori forniscano manuali di manutenzione e indicazioni per la riparazione al momento dell’acquisto, per allungarne la durata di vita».
Poche speranze per una legge a breve
Purtroppo, la risoluzione non ha potere vincolante sul Governo, ed è difficile che con la legislatura in dirittura d’arrivo, la proposta di legge del M5S venga discussa in Aula prima delle prossime elezioni. Ma in un clima di complessiva indifferenza della politica a un problema che costa ogni anno molti euri agli italiani, ogni sasso nello stagno è una buona notizia, anche perché un sondaggio Eurobarometro rivela che il 77 per cento dei consumatori preferirebbe poter riparare un oggetto rotto, invece di doverlo sostituire.