Il Parlamento europeo ha approvato ieri in via definitiva le nuove regole UE che tutelano in maniera più efficace i consumatori da truffe sugli acquisti effettuati online.
Le autorità nazionali disporranno di maggiori poteri per individuare e fermare le violazioni delle leggi a tutela dei consumatori che avvengono online, nel quadro del rinnovato regolamento sulla cooperazione per la tutela dei consumatori (CPC).
“Le nuove regole rafforzeranno e miglioreranno la cooperazione tra chi si occupa di tutela dei consumatori, in modo che si possa controllare più facilmente il rispetto delle leggi e affrontare le infrazioni transfrontaliere. Le autorità nazionali, la Commissione e le organizzazioni dei consumatori, lavorando insieme, creeranno un meccanismo efficace per combattere i commercianti disonesti sia online sia offline e per proteggere i diritti dei consumatori nel mercato unico”. Ha dichiarato la relatrice Olga Sehnalová.
Gli strumenti a disposizione degli Stati
Le autorità nazionali potranno
-  imporre sanzioni, come ammende o penalità di mora,
- informare i consumatori su come ottenere un risarcimento,
- richiedere informazioni ai gestori di registri di domini e alle banche per identificare i commercianti disonesti,
- acquistare beni o servizi per testare il rispetto delle norme da parte dei siti web, anche sotto copertura (“mystery shopping”),
- imporre la visualizzazione di un’avvertenza rivolta ai consumatori o ordinare al provider di rimuovere il contenuto digitale o di limitare l’accesso allo stesso, nel caso non ci siano altri mezzi efficaci per fermare una pratica illegale.
Affrontare violazioni diffuse
La Commissione europea coordinerà le azioni nei casi in cui un’infrazione abbia arrecato, arrechi o rischi di arrecare un danno agli interessi collettivi dei consumatori in almeno due terzi degli Stati membri, che insieme rappresentano almeno i due terzi della popolazione dell’Unione.
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Una delle richieste principali del Parlamento durante i negoziati con il Consiglio è stata quella di coinvolgere di più le organizzazioni dei consumatori. Queste svolgeranno un ruolo proattivo, segnalando le presunte infrazioni, poiché potrebbero venirne a conoscenza prima delle autorità (“segnalazioni esterne”).