Glifosato, i lobbisti Monsanto cacciati dalla porta rientrano dalla finestra

Gli europarlamentari devono rispettare il divieto posto ai lobbisti Monsanto ad entrare nelle sedei del Parlamento europeo. La denuncia è di 24 associazioni ambientaliste e umanitarie che con una lettera indirizzata proprio al membri dell’istituzione europea chiedono che venga rispettato il bando che proprio loro hanno votato alla fine di settembre.

Gli europarlamentari rispettino il bando

Le 24 associazioni no profit – come spiega il sito online Eunews.it – esortano gli europarlamentari a rifiutarsi di incontrare lobbisti che cercano di influenzare i processi decisionali per conto della Monsanto; a non ricevere i rappresentanti della compagnia statunitense come visitatori nel Parlamento europeo; a rifiutarsi di partecipare alle riunioni con rappresentanti dell’azienda americana al di fuori dei locali del Parlamento; a segnalare e a rendere pubblici i tentativi dei lobbisti di Monsanto (o di terzi che agiscono per conto della società) di incontrarsi con loro nonostante il divieto di accesso all’istituzione.

Quanto costano i lobbisti a Monsanto?

Le associazioni sollevano dubbi anche sul costo del gruppo di pressione Monsanto: la multinazionale dichiara una spesa annua di 400 mila euro all’anno. Una cifra contestata dalle 24 associazioni secondo le quali non si tiene conto di altri lobbisti che non rispondono in maniera diretta alla Monsanto ma che comunque lavorerebbero per conto suo. Le informazioni contenute nel registro della trasparenza dell’Ue, dimostrerebbero secondo le associazioni che il produttore di pesticidi è anche cliente di almeno quattro agenzie di consulenza di gruppi di pressione, che hanno fatturato all’azienda statunitense almeno 1 milione di euro per i loro servizi. La strategia di influenza di Monsanto è ulteriormente integrata dal lavoro delle associazioni di categoria, tra cui la cosiddetta Task force del glifosato, che non è nemmeno inserita nel registro dei lobbisti, attaccano le Ong.