Alimenti, imballaggi, prodotti per la pulizia. Gli interferenti endocrini sono ovunque ed è impossibile evitare il cosiddetto “effetto cocktail” anche se è proprio questo aspetto che moltiplica l’impatto di questi inquinanti. A dimostrarlo è uno studio condotto dall’Inserm e pubblicato sull’Environmental Health Perspectives in cui i ricercatori hanno “misurato” gli effetti dannosi di queste sostanze sui testicoli umani. La conclusione cui sono giunti gli studiosi, è che l’effetto cocktail è in grado di creare danni 10 volte più pericolosi rispetto a quelli creati da una sola sostanza.
L’effetto cocktail 10 volte più dannoso
I ricercatori hanno testato ventisette molecole alle quali è plausibile che possano essere esposte anche le donne in gravidanza: pesticidi (propiconazolo, glifosato, imazalil, ecc.), composti industriali (compresi bisfenolo A e bisfenolo S, ibuprofene, ketoconazolo e acido valproico) e molecole assorbite durante il consumo di alcol e caffè. Tra questi composti, undici hanno indotto una diminuzione della produzione di testosterone, ovvero hanno mostrato di avere un effetto antiandrogeno. Non solo. L’effetto antiandrogeno di ciascuna delle molecole testate individualmente è stato amplificato quando la sostanza è stata mescolata con altri composti. La tossicità di partenza, in questo caso, si è moltiplicata per 10 o addirittura 10.000 volte a seconda delle sostanze in esame.
I possibili danni
L’esposizione agli interferenti endocrini durante la gravidanza può avere gravi conseguenze per gli organi genitali del bambino, come la non discesa dei testicoli (cryptorchidism) o la malformazioni del canale uretrale (ipospadia), entrambi considerati fattori di rischio del cancro testicolo.