Non abbiamo pagato il bollo auto e alla fine è arrivata la cartella esattoriale a chiederci il conto. Fino a quando vale la “richiesta” del fisco? Dieci anni o tre? Secondo la sezione Tributaria della Corte di Cassazione con l’ordinanza 20503 del 29 agosto, che ha respinto il ricorso di Equitalia (ora Agenzia delle Entrate-Riscossione) la tassa automobilistica si prescrive in tre anni (e non in 10) anche quando il contribuente non ha impugnato la cartella esattoriale.
La mancata impugnazione? Non allunga io termini
Per la sentenza degli ermellini, riportata da Giovanni D’Agata presidente dello Sportello dei Diritti, e avente a oggetto la riscossione della tassa automobilistica, soggetta a termine di prescrizione triennale, tale periodo (3 anni) è conforme al principio di diritto, “non comportando la mancata impugnazione della cartella nei termini l’applicabilità del termine ordinario di prescrizione in ordine alla successiva notifica dell’intimazione di pagamento”. Per D’Agata “la sentenza chiarisce definitivamente una vicenda, quale quella da noi ritenuta sempre infondata dell’allungamento della prescrizione dopo la notifica della cartella esattoriale, da tempo oggetto di controversie tra agenti della riscossione e contribuenti e ci consentirà di avere più forza persuasiva nei confronti delle corti territoriali nei numerosi ricorsi in materia che abbiamo avviato sul territorio nazionale”.