La Monsanto non fa in tempo a uscire da una polemica che ne scoppia un’altra: non si è ancora spento l’eco dei “Monsanto papers”, i documenti pubblicati in Italia da Internazionale che dimostrano le pressioni della multinazionale sul mondo scientifico, ma negli Usa la nuova accusa nei confronti dell’azienda è di aver messo in commercio un erbicida che secca i raccolti vicini. Come riporta Consumerist, Iil prodotto è una nuova formulazione della dicamba chimica, che Monsanto vende come XtendiMax con VaporGrip. Secondo l’agenzia stampa Reuters, la multinazionale è andata per le lunghe per evitare di sottomettere questo erbicida ai test necessari a capire quanto possa spargersi causalmente a causa del vento. A dirlo a Reuters sono stati alcuni ricercatori indipendenti delle università in Arkansas, Missouri e Illinois – che dovevano testare i campioni XtendiMax prima della messa in commercio. Nei loro contratti con la Monsanto sarebbe stato esplicitamente proibito di fare test di volatilità .
Monsanto: test non importanti
Monsanto ha detto a Reuters che ha bloccato il test perché non lo ritenevano necessario e perché avrebbe rallentato il loro programma di rilascio. “Ottenere dati significativi richiede molto, molto tempo”, ha affermato un dirigente della Monsanto, “Questo prodotto doveva finire nelle mani dei coltivatori”. XtendiMax con VaporGrip ha ottenuto l’approvazione dei regolatori nel settembre 2016,  senza il test indipendenti sulla volatilità .
L’Agenzia per l’ambiente si fida a occhi chiusi
In una dichiarazione rilasciata lo scorso anno, La Environmental Protection Agency ha dichiarato che la XtendiMax ha mostrato minore potenziale di volatilità  rispetto alle versioni precedenti di prodotti a base di Dicamba. E su che basi l’Epa ha espresso questa sentenza?Sui dati forniti dalla Monsanto. Passando ai danni causati, nonostante l’Arkansas non abbia approvato l’uso di XtendiMax proprio per l’insufficienza di dati da valutare, proprio questo stato è il più colpito: Reuters stima che circa 850.000 acri di campi di soia siano stati colpiti, più del doppio rispetto al Tennessee, secondo stato più colpito.
Nuova ondata di papers
Intanto continuano le rivelazioni sulle pressioni della multinazionale: un’altra ondata di fascicoli giudiziari è stata rilasciata mostrando che i dipendenti Monsanto sono stati coinvolti in ghostwriting per recensioni di giornali “indipendenti” che difendevano bontà e sicurezza del Roundup, secondo quanto riporta Bloomberg.