Negli Stati Uniti è allarme sulle importazioni di cosmetici dalla Cina. Tra mercurio, piombo ed altri ingredienti vietati, la qualità dei prodotti sta drasticamente calando e a rimetterci sono i consumatori. Della questione si è interessato anche il Congresso: il progressista Frank Pellone ha chiesto alla Food and drug administration di fornire dei dati per fotografare il fenomeno. Nella lettera, la Fda ha rivelato che le importazioni di prodotti per la cura della persona sono raddoppiati nell’ultimo decennio e che le importazioni dalla Cina sono aumentate del 79% negli ultimi cinque anni. Nel 2016, sempre secondo l’Agenzia, il 20% dei prodotti che la Fda ha testato nei propri laboratori ha evidenziato la presenza di sostanze sospette. Si va dagli eye-liner con elevati livelli di piombo agli ombretti con additivi colorati pericolosi fino ai tatuaggi non sostanze non consentite.
Pochi controlli
Più in generale, nella lettera l’Agenzia evidenzia un problema nella cosmetovigilanza. “I controlli – sostiene – sono molto scarsi: delle quasi 3 milioni di importazioni di prodotti per la cura personale, la Fda è in grado di ispezionarne solo meno di 10mila mentre sono ancora di meno (374) quelli analizzati“. Non solo. Negli Usa non vi è alcun obbligo di segnalare le reazioni avverse ai cosmetici e la Fda, secondo la normativa vigente, non può disporre il ritiro dal mercato di un prodotto pericoloso. Ma le cose potrebbero presto cambiare. La legge sulla sicurezza dei prodotti darebbe alla Fda questi poteri.
E in Europa?
Chi pensa che in Europa le cose vanno meglio dovrebbe ricredersi. L’Unione Europea, al fine di assicurare una tutela elevata e uniforme della salute e della sicurezza dei consumatori, ha istituito un sistema di allarme rapido (Rapex) per i prodotti non alimentari (inclusi i cosmetici) . In pratica, in caso di prodotti che presentino un grave rischio per la salute, gli stati membri informano immediatamente mediante il sistema Rapex la Commissione Europea che si occupa di vagliare gli allarmi. In questo modo i vari Paesi possono verificare l’eventuale presenza sul proprio territorio del prodotto segnalato e adottare gli opportuni provvedimenti (richiamo volontario, ritiro, sequestro). Ogni stato è tenuto poi a informare tutti gli altri dei provvedimenti adottati nel proprio territorio. Volete sapere quanti sono i cosmetici segnalati dall’inizio del 2017? Ventisette.