Gli italiani, rispetto alla media Ue, pagano di più per acquistare i simboli del made in Italy: cibo e vestiti soprattutto. Ma, secondo gli ultimi dati dei prezzi al consumo diffusi da Eurostat, è in una voce di spesa che tocchiamo il top: le comunicazioni. Per i servizi postali, le telefonate e il collegamento a Internet gli italiani pagano oltre il 20% in più rispetto ai concittadini europei.
Tuttavia quello che colpisce è che nella patria della dieta Mediterranea e del buon cibo, i prezzi degli alimentari sono più cari del 13,3 rispetto alla media Ue. La sporta della spesa è più “pesante” del 78% in Svizzera (che non fa parte della Ue ma rientra nel campione osservato) mentre è decisamente più economica in Polonio (-40% rispetto alla media Ue).
La forbice diminuisce ma resta pur sempre aperta anche se acquistiamo scarpe e vestiti, altro simbolo del made in Italy: il nostro conto è più salato di quasi il 3% rispetto ai nostri partner continentali.
Ci sono tuttavia anche capitoli di spesa dove l’Italia è più conveniente rispetto alla media Ue. Innazittuto i costi di gestione della casa (affitti, manuntenzione e riparazioni domestiche e bollette) sono leggermente più economici (-1,5%) se confrontati con quanto spendono nel resto d’Europa. Anche la voce alcolici e tabacco è meno cara rispetto alla media: -2,8%.
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