Valvole termostatiche, tra dieci giorni scatta l’obbligo. Cosa si rischia e come mettersi in regola

C’è tempo, in teoria, fino al 30 giugno. Entro quella data, dopo una serie di rinvii, tutti gli appartamenti serviti da un impianto di riscaldamento centralizzato hanno l’obbligo di installare su ogni termosifone le valvole termostatiche e i contabilizzatori di calore.
Chi non lo fa rischia una multa da 500 a 2.500 euro. Chi ha un impianto autonomo dovrà installare solo le valvole termostatiche, nel caso abbia ristrutturato casa o cambiato di recente la caldaia. È quanto prevede il decreto legge 102/2014 con cui l’Italia ha recepito la direttiva europea sull’efficienza energetica (27/2012).

Perché “in teoria”? Perché fino all’accensione dei termosifoni è difficile che scattino i controlli e le sanzioni, ma da ottobre sarà difficile convincere l’amministratore a riaccendere i riscaldamenti, dato il forte rischio di sanzioni. La stagione migliore per rimediare all’eventuale dimenticanza è proprio questa. E allora vale la pena ricordare tanto a cosa servono i contabilizzatori individuali che fornire qualche consiglio.

A COSA SERVE IL CONTABILIZZATORI

La ragione della norma europea è introdurre una contabilizzazione individuale per educare il consumatore a una gestione personalizzata e più efficiente dei propri consumi. Sarà come avere il riscaldamento autonomo, conservando i vantaggi dell’impianto centralizzato: non saremo più legati al rigido orario deciso dall’assemblea condominiale, ma saremo liberi di decidere come, quando e in quale stanza accendere i termosifoni, in base ai nostri orari e alle nostre esigenze lavorative. Da quest’inverno, dunque, ogni condomino sarà consapevole di quanto calore ha usato per riscaldare il proprio appartamento e pagherà per i suoi consumi reali. Tutto questo dovrebbe portare a una riduzione degli sprechi, in linea con il taglio delle emissioni di CO2 previsto dal protocollo 20-20-20 (-20% entro il 2020).
La maggior parte degli edifici italiani, con impianti di riscaldamento a distribuzione verticale (diffusi fino agli anni 90 sono costituiti da una tubazione alla base dell’edificio, da cui partono le colonne che alimentano i radiatori posti sulla stessa verticale ai vari piani), si affideranno alla contabilizzazione indiretta, che prevede l’installazione su ogni singolo termosifone di:

una valvola termostatica che, girando, permette di regolare la temperatura di ogni stanza in modo indipendente dagli altri termosifoni, impostando il calorifero sulla temperatura che preferiamo per quell’ambiente. Generalmente le tacche sulla testina vanno da 0 a 5 e il 3 corrisponde a una temperatura di 20° C;

un contabilizzatore o ripartitore elettronico che registra i dati esatti dei consumi e li trasmette a chi gestisce l’impianto di riscaldamento tramite una lettura via radio o effettuata sul posto da un operatore autorizzato.
Negli edifici con impianti più recenti, a distribuzione orizzontale o ad anello (ad ogni piano o singolo appartamento è dedicata una parte della rete di distribuzione), è possibile applicare un contatore a lettura diretta (considerato più affidabile), unico per ogni appartamento, che viene installato all’ingresso della derivazione dell’impianto di distribuzione.

Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente

Sì! Voglio scaricare gratis il numero di giugno 2023

QUANTO COSTA L’INTERVENTO

La spesa da sostenere si aggira intorno ai 100 euro a termosifone per l’intervento di un tecnico che deve installare valvola termostatica, valvola di sfogo aria, detentore e contabilizzatore. C’è chi propone il servizio anche a 70 euro ma, a detta dei professionisti, molto probabilmente utilizzerà prodotti scadenti o mano d’opera non specializzata.
Possiamo installare questi strumenti anche da soli?

L’installazione fai-da-te è praticamente impossibile perché ci sono una serie di operazioni da fare prima di inserire le valvole sui radiatori: bisogna svuotare l’intero impianto condominiale e adeguare, se necessario, le pompe di circolazione da portata fissa a portata variabile per gestire le variazioni dell’acqua dovute alla apertura/chiusura delle valvole. Senza questi interventi sarebbero nulli i vantaggi della termoregolazione.

Inoltre le valvole termostatiche vanno installate su tutti i corpi scaldanti, altrimenti se ne vanificano i benefici: l’impianto di riscaldamento è un circuito chiuso ed ogni componente influisce sul comportamento dell’altro, quindi un singolo radiatore senza valvola termostatica lavorerebbe in modo difforme rispetto agli altri, con ripercussioni negative sull’intero impianto condominiale.

CHE MODELLI SCEGLIERE

Anche per i contabilizzatori il mercato offre diversi tipi di prodotto: da quelli semplici con un display per la lettura diretta sul posto (costano circa 20 euro), a quelli che permettono la lettura via radio o addirittura in remoto, tramite una rete wireless che invia all’azienda che gestisce l’impianto di riscaldamento tutte le letture ad un unico indirizzo mail tramite una rete Gprs (possono costare anche più di 40 euro). Per i contabilizzatori con lettura sul posto è necessario che un letturista autorizzato, ogni anno, faccia il giro degli appartamenti a fine inverno per registrare le letture dei dati di consumo di ogni singolo termosifone. Questo servizio costa dai 3 ai 5 euro a radiatore. Le aziende che producono i contabilizzatori possono vendere il software per la lettura dei dati agli installatori o addirittura all’amministratore di condominio.
Questi strumenti sono dotati di due sonde che misurano con precisione la temperatura superficiale del radiatore e quella dell’ambiente. Vanno applicati sui termosifoni con piastrine, viti e sigilli antimanomissioni.
I ripartitori hanno una batteria a litio che ha una durata di 10 anni: dopodiché vanno sostituiti ex novo visto che cambiare la batteria che è saldata nel ripartitore costerebbe addirittura di più.