Cogedi, la società proprietaria dell’acqua Brio Blu Rocchetta ha sospeso gli spot televisivi dove Flavio Insinna era il testimonial. Il motivo? L’ha spiegato la stessa società rispondendo a una delle tante mail inviate dai clienti per protesta: “Siamo rimasti stupefatti da quanto trasmesso da Striscia la Notizia in merito a comportamenti assunti dal signor Flavio Insinna nel contesto del programma Affari Tuoi. Desideriamo comunque informare che la trasmissione, in ogni sede, dei nostri spot con il signor Insinna è stata immediatamente sospesa”. Non solo, Cogedi non avrebbe escluso ripercussioni sul contratto in essere con il presentatore televisivo.
Non vogliamo entrare nella tenzone che si è aperta tra Insinna e il tg satirico di Antonio Ricci: gli audio “rubati” al presentatore di Affari Tuoi svelano solo l’anima iraconda di una persona che tuttavia si è distinta per la sua generosità (ha donato il suo motoscafo a una Ong che opera nel Mediterraneo per soccorrere i migranti) e per il volontariato con Emergency e la Comunità di Sant’Egidio. Insinna si è pure scusato pubblicamente.
Ci domandiamo perché “cacciarlo” dagli spot? Perché ha offeso una concorrente? E allora cosa dovrebbero fare i consumatori italiani con le “acque della salute” definite cosi dal gruppo della Rocchetta e più volte sanzionate perchè ritenute ingannevoli dall’Antitrust e dallo Iap (Istituto di autodisciplina pubblicitaria)? Forse i consumatori dovrebbero non comprare più queste acque per un errore? Nessuno di noi se la sentirebbe di fare il moralista con la Rocchetta.