Si è concluso positivamente l’iter di approvazione comunitario della legge nazionale che chiedeva di innalzare dal 12 al 20% il contenuto di arance nelle bevande analcoliche prodotte in Italia e vendute con il nome dell’arancia a succo o recanti denominazioni che a tale agrume si richiamino. La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della Comunicazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri con cui si rende noto che si è perfezionata positivamente la procedura di notifica alla Commissione Europea dell’articolo 17 della legge n. 161 del 2014 segna quindi lo stop alle aranciate senza arance.
Il 20% non è una quantità scelta a caso: alcuni studi hanno posto in evidenza che una bevanda con il 20% di succo di arancia aiuti a soddisfare il fabbisogno giornaliero di vitamina C raccomandato dalle diverse Accademie scientifiche e la sua assunzione veicola un variegato mix di sostanze fitochimiche che possono incidere positivamente sulle difese del sistema immunitario.
“Con la nuova norma – precisa la Coldiretti – si contribuisce, inoltre, ad offrire il giusto riconoscimento alle bevande di maggior qualità riducendo l’utilizzo di aromi artificiali e soprattutto di zucchero la cui elevata concentrazione potrebbe essere utilizzata per sopperire alla minore qualità dei prodotti”.