La targa auto può scolorire, specialmente quelle che cominciano con “DK“. Dal 2002 una circolare del ministero dei Trasporti prevede “la sostituzione di ciascuna targa riconosciuta difettosa con una nuova recante la medesima numerazione, senza alcun onere a carico dei proprietari dei veicoli”. Eppure non è così semplice far valere i propri diritti. Come è successo a Marco, nostro lettore di Modena, che rivolgendosi alla Motorizzazione locale ha ricevuto un sonoro “rifiuto” e si vede costretto a ri-immatricolare l’auto spendendo 130 euro.
“Il lotto DK? È difettoso”
Marco ha voluto condividere la sua storia dopo essersi rivolto a Konsumer. In realtà negli uffici della Motorizzazione ha trovato, oltre a tanti ostacoli, anche qualche comprensione: “Ho un auto immatricolata nel 2008 e la targa presenta un’apparente ruggine che nella zona bianca sfuma dal basso verso l’alto da far pensare di essere stata bruciacchiata.In realtà si tratta del distacco progressivo della vernice catarifrangente perché l’eventuale bruciatura avrebbe dovuto intaccare anche la cornice di plastica che è intatta e le cifre della numerazione risultano ancora indenni. Quando ho esposto il mio caso – racconta – un funzionario appena ha sentito la prima lettera della targa ‘D’ mi ha detto: “Purtroppo il lotto di targhe inizianti con la lettera D, e in particolare con DK, è difettoso” e mi ha indicato la circolare e l’iter da seguire per chiedere gratuitamente un duplicato”.
“La richiesta? Non la presenti”
Il signor Marco comincia il suo iter burocratico ma subito incontra i primi intoppi: “Gli impiegati dell’ufficio mi hanno sconsigliato di presentare la richiesta di sostituzione della targa facendomi notare che quasi certamente il mio ricorso non sarebbe stato accolto e avrei dovuto aspettare anche due mesi ma, vista la mia insistenza, si sono mostrati infastiditi perché, mi hanno detto, dovevano produrre della documentazione inutilmente”. La circolare prevede due mesi per sostituire il “pannello” ma al nostro lettore le cose sono andate peggio. “Dopo tre mesi dalla presentazione della domanda, senza aver ricevuto alcun contatto, sono tornato alla Motorizzazione. Qui si trovava già da un mese la risposta alla mia domanda di sostituzione della targa che è stata respinta“.
Garanzia scaduta…e scatta il “sequestro”
Il motivo di tale diniego è davvero paradossale: “L’azienda che ha realizzato la targa ha risposto che ‘sono scaduti i termini di garanzia della targa’. Non sapevo che la targa avesse una garanzia con scadenza e la Motorizzazione non mi ha informato di questo quando ho presentato la mia domanda di sostituzione della targa. Ora la Motorizzazione non mi vuole restituire la targa deteriorata (che potrei comunque utilizzare) e dice che, dato che la mia domanda non è stata accolta, sono obbligato a richiederne una nuova, ma anche di questo non sono stato preventivamente informato al momento della presentazione della pratica”. Risultato: deve ri-immatricolare la targa e spendere 130 euro.
Rivoglio la mia targa!
Marco però non si dà per vinto e lo stesso funzionario che lo ha accolto la prima volta lo invita a non desistere: “Secondo lui la concessione della targa non può legalmente decadere mi ha consigliato di sentire un’associazione dei consumatori. Io vorrei che la mia targa venisse riconosciuta difettosa e quindi sostituita senza spese oppure, se questo non è possibile, mi venisse restituita, dato che con essa posso ancora circolare“.
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