Il Tribunale di Roma, in risposta a una causa intentata da associazioni taxi, ha deciso di inibire l’erogazione del servizio UberBLACK sull’intero territorio nazionale, entro 10 giorni da oggi. Si tratta delle berline nere con autista attive a Milano e nella Capitale, e le analoghe app Uber-Lux, Uber-Suv, Uber-X, Uber-XL, UberSelect, Uber-Van
“Dopo Uber pop, è la volta di Uber black: i giudici, a suon di sentenze, stanno entrando a gamba tesa nella materia e stanno bloccando tutti i servizi tecnologici di mobilità (per di più sulla base di inconcepibili presupposti di urgenza), ostinandosi a voler inquadrare questi servizi a tutti i costi nella legge attuale. Peccato che siano una cosa nuova e diversa e che, quindi, non possano inquadrarsi nella legge quadro esistente” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
L’associazione di consumatori ricorda che secondo l’Autorità dei trasporti gli STM configurano “la creazione di un nuovo e specifico segmento del mercato della mobilità urbana non di linea”, mentre per l’Antitrust, UberPop è un servizio di trasporto privato non di linea.
“Se ogni cosa nuova viene vietata, solo perchè non prevista dalla legge vigente, finiamo per bloccare ogni innovazione, violando l’art. 41 della Costituzione” prosegue l’avv. Dona.
“Ma se i giudici hanno tutto questo spazio nel nostro paese, lo dobbiamo alla pigrizia del legislatore e alle paure elettorali del governo che deve cambiare rotta: va stracciata la bozza finora circolata che prevede che le prenotazioni per il servizio di noleggio con conducente, anche se effettuate con modalità telematiche, debbano avvenire presso la sede del titolare dell’autorizzazione. Una norma assurda, considerato le potenzialità dell’innovazione digitale che rischiano di restare frustrate se le regole le lasciamo scrivere dai giudici” conclude il presidente Dona.