“Come prevedevamo, il 2016 finisce con una diminuzione dell’andamento positivo per le tariffe e con il rischio reale che le polizze assicurative tornino a salire”. La denuncia arriva dal presidente Konsumer Italia Fabrizio Premuti, commentando i dati diffusi dall’Ivass sull’andamento prezzi Rc-auto. Secondo l’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni “nel corso del 2016 il trend di riduzione dei prezzi si è progressivamente attenuato facendo registrare una sostanziale stabilizzazione nell’ultimo semestre dell’anno: la variazione su base annua è pari a −4,4% (contro il −7,6% dell’anno precedente)”. Una frenata che non lascia ben sperare.
“Tabella per le macroinvalidità e scatola nera per tutti”
“Il risultato – commenta Premuti – è legato a una diminuzione dei sinistri ed un sostanziale contenimento dei costi, da un lato e, dall’altro, al diffondersi di contratti con la scatola nera che registra punte del 50% in molte province. Un virtuosismo destinato ad essere superato da segnali precisi che arrivano dal fronte dei sinistri”. Per fermare questa tendenza al rialzo Konsumer propone di approvare le tabelle per le macroinvalidità e portare la scatola nera su tutti i veicoli per “avvicinare” le tariffe a quelle europee.
Il premio medio? 420 euro
Tornando ai numeri diffusi dall’Ivass scopriamo che ill premio medio Rc-auto nel quarto trimestre 2016 è pari a 420 euro, anche se “il 50% degli assicurati paga un premio inferiore a 379 euro“. I prezzi mantengono un’ampia differenziazione nel territorio: la differenza tra la provincia con i prezzi più elevati (Napoli) e quella con i prezzi più bassi (Oristano) è di 330 euro. Tuttavia “negli ultimi 3 anni il differenziale tra la provincia con i prezzi più elevati e quella con i prezzi più bassi è diminuito del 34% (passando da 500 a 330 euro)”. L’Italia si conferma la patria delle scatole nere con un tasso di crescita che in alcuni casi raggiunge il 19%: a Caserta e Napoli oltre il 50% dei contratti prevede la scatola nera; a Catania, Reggio Calabria, Salerno, Foggia, Crotone, Barletta-Andria-Trani, Palermo, Siracusa, Catanzaro, Bari e Ragusa la “black box” è presente in oltre il 40% dei contratti.