Banca d’Italia deve “ordinare” la restizione degli interessi anatocistici illegittimamente addebitate dagli istituti di credito dal primo gennaio 2014 al 31 dicembre 2016. È quello che chiede il Movimento consumatori (Mc), l’associazione presieduta da Alessandro Mostaccio che, grazie alle azioni inibitorie accolte da diversi tribunali, è riuscita a far condannare dieci banche e far cessare l’odiosa pratica degli interessi sugli interessi.
Ieri l’Istituto di vigilanza ha incontrato le associazioni dei consumatori e Mc ha chiesto chiarimenti in merito alla contabilizzazione degli interessi anatocistici effettuata da tutte le banche italiane negli anni 2014, 2015 e 2016 in cui è stata vietata ogni forma di capitalizzazione degli interessi. Tuttavia Banca d’Italia non ha mai risposto né sanzionato le banche.
“Senza risposte, faremo esposti in Procura”
“Gli interessi di tutti i correntisti italiani – spiega Alessandro Mostaccio, segretario generale Mc – devono necessariamente essere tutelati dalla Banca d’Italia quale autorità di vigilanza sull’intero settore creditizio; l’art. 128ter del Testo Unico Bancario consente all’Autorità di vigilanza di ordinare la restituzione delle somme indebitamente percepite e di adottare altri comportamenti conseguenti. In assenza di concreti e positivi riscontri, Mc si vedrà costretta come ultima ratio a segnalare alle competenti procure della Repubblica questa sconcertante e perdurante inerzia che ha danneggiato l’intera collettività per sapere se abbia anche rilevanza penale”.
Le dieci banche condannate
“L’inerzia della Banca d’Italia è ingiustificabile – afferma Paolo Fiorio, coordinatore dell’Osservatorio Credito e risparmio Mc -. Molti tribunali (in particolare Milano, Roma, Cuneo, Biella) hanno accolto le domande inibitorie proposte dall’associazione e hanno accertato che fino al 1° gennaio 2017 le banche non potevano applicare interessi sugli interessi. Questa interpretazione è stata condivisa anche dalla Banca d’Italia nella bozza di delibera Cicr del 2015. La riforma del 2016 non ha alcun effetto retroattivo e non consentiva comunque la capitalizzazione trimestrale degli interessi anche nel 2016. La capitalizzazione, annuale, è invece permessa solo a partire dal 2017. L’applicazione degli interessi anatocistici nel periodo 2014-2016 è stata inibita alle principali banche italiane (Intesa Sanpaolo, Unicredit, Fineco, BNL, BPM, Deutsche Bank, ING, Banca Regionale Europea e IW Bank del gruppo UBI, Banca Sella). Nessuna banca ha però restituito gli interessi applicati alla clientela”.