L’American chemistry council (Consiglio americano della chimica) ha lanciato una campagna contro l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro, Iarc. “Le monografie della Iarc sono responsabili di infinite notizie fuorvianti circa la sicurezza del cibo che mangiamo, i lavori che facciamo e i prodotti che usiamo nelle nostre vite quotidiane”, ha dichiarato il presidente dell’associazione statunitense, Cal Dooley, oggi su Internazionale. Una delle attività della Iarc, che ha sede a Lione in Francia, è infatti quella di identificare le sostanze che possono provocare il cancro negli esseri umani: composti chimici, farmaci, sostanze con cui veniamo in contatto nella quotidianità o nella vita professionale o per stile di vita.
Per farlo, l’agenzia ha sviluppato un metodo fondato sulla revisione sistematica delle informazioni disponibili nella letteratura scientifica internazionale: quindi le sue valutazioni si basano su un bacino estremamente ampio di dati e studi, rivisti e valutati da un “gruppo di lavoro” e discusse in seminari interni.
Così, quando la Iarc pubblica una monografia su una certa sostanza, è l’esito di studi e revisioni durati mesi se non anni. E negli ultimi quarant’anni la Iarc ha individuato un migliaio di sostanze classificabili come “probabili” o “possibili” agenti cancerogeni. Ora però l’associazione statunitense accusa l’Agenzia internazionale di “persistenti deficienze scientifiche che provocano confusione e decisioni politiche male informate”. Quel che deve far riflettere è un evidente conflitto di interessi: l’American chemistry council è un’organizzazione finanziata dall’industria chimica statunitense. Tra i suoi sponsor ci sono Bayer, DuPont e Monsanto e l’obiettivo preciso della campagna è il glifosato, il pesticida più usato al mondo al centro di una querela scientifica tra Iarc e Efsa. Tra le due istituzioni c’è una divergenza nelle valutazioni: la posta in gioco sarà un mercato multimiliardario, considerato che il glifosato è presente in circa 750 prodotti per l’agricoltura e per il giardinaggio. Un ampio fronte di organizzazioni ambientaliste e per la salute ha lanciato una raccolta di firme per chiedere che l’Unione europea metta al bando il glifosato.
Questo però significa anche che la campagna dell’American chemistry council non è poi così innocente. L’associazione statunitense ha addirittura lanciato un sito web per attaccare la Iarc (in cui riprende tra l’altro dichiarazioni del capo dell’ente europeo per la sicurezza del cibo, Bernhard Url, il quale in un’audizione al parlamento europeo, alla fine del 2015 aveva accusato l’Agenzia di Lione di fare “una scienza da facebook” – anche allora a proposito del glifosato). L’associazione americana chiede che gli Stati Uniti, principali finanziatori della Iarc, taglino i loro fondi.
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