Provato per voi: il ferro Ariete per stirare in verticale

Stirare non è proprio il miglior passatempo al quale ci si possa dedicare. È faticoso e può essere pericoloso: necessita la predisposizione di attrezzature come l’appropriato tavolo e il “ferro”, oggi quasi sempre “a vapore”, da rifornire con acqua di una specifica “durezza”; induce a un’energica azione meccanica sul piano di lavoro, che non sempre è una ginnastica; impone la sopportazione (quando non sia inverno) di un terribile disagio termico, e il rischio di possibili ustioni…  nonché tal rara volta di folgorazioni…

Da tempo vengono in soccorso elettrodomestici che suggeriscono diversi modi di stirare; tra questi, vere e proprie “stiratrici verticali” e più versatili ed economici apparecchi per “stiro verticale”, anche noti come “spazzole a vapore”. Il principio accomuna entrambe le tipologie di dispositivi: il capo da stirare viene appeso a una gruccia (fornita, nel caso delle stiratrici), e in questa posizione – appesa – viene effettuata la stiratura, senza o con contatto dell’utensile; le spazzole hanno il vantaggio principale di non essere vincolate a un basamento-caldaia (pagando però il costo di un’autonomia inferiore), sicché possono essere più facilmente maneggiate e risultano interessanti anche nel trattamento di altre superfici, per esempio i tessuti di tende e divani, anche come ausili “sterilizzanti”.

Ariete ci prova

Ariete propone il suo ferro da stiro verticale Mod. 4167. L’oggetto viene fornito in un imballaggio in cartoncino molto esplicativo, con immagini che ne mostrano le potenzialità, suggerendone anche l’uso su piani orizzontali, come fosse un comune ferro da stiro (tuttavia un testo e delle grafiche riportati nel libretto paiono contraddittori, sconsigliando eccessive inclinazioni verso il piano…).

Nella confezione, oltre che un discreto manuale istruzioni, appaiono tre accessori: il pressoché indispensabile bicchiere per riempire il serbatoio (capiente però solo 200ml rispetto ai circa 250ml richiesti), una spazzola a “corona” e una, a “setole unidirezionali”, per la rimozione dei “pelucchi”. L’apparecchio, funzionando a tensione di rete (220V) per effetto dell’alta potenza assorbita (1.200W), è dotato di un cordone di alimentazione della lunghezza di ben 2,5m, quanto basta per raggiungere agevolmente molte superfici, avendo magari la presa di corrente in posizione scomoda; il cavo elettrico è inoltre vincolato al corpo con un opportuno “snodo sferico”, che permette una migliore maneggevolezza dell’elettrodomestico.

Vediamolo da vicino

L’unica parte separabile (accessori esclusi) è il serbatoio, la cui rimozione avviene, per ragioni di sicurezza, mediante il contemporaneo azionamento di due pulsanti di rilascio; la sua chiusura si realizza tramite un tappino di elastomero vincolato allo stesso; il serbatoio è realizzato in due componenti di polipropilene, dei quali il più importante è traslucido e dotato di una grafica per il controllo del livello dell’acqua. Il corpo principale, in termoplastico, viene proposto in un’unica linda colorazione bianco latte, con le sole eccezioni dell’intarsio del dorso dell’impugnatura (in tecnologia “bicomponente”, ovvero in due materiali stampati insieme) e del “grilletto”, colorati in giallo; inoltre la cornice d’usura della piastra in acciaio inossidabile, impiega un tecnopolimero resistente alle alte temperature colorato in grigio.

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Piacevole la “voltina” – anch’essa in due materiali (ma di cui quello esterno trasparente) – che sottende una grafica a rilievo e, nascosto, un Led iconico (col simbolo d’accensione), che si rivela in rosso solo durante il funzionamento. Veniamo all’uso. Dopo aver appoggiato l’attrezzo sopra un piano orizzontale asciutto, sul quale sarà stabile grazie a cinque piedini di “gomma”, potremo rifornire e assemblare il serbatoio; solo ora, collegando l’alimentazione e premendo il pulsante di comando dell’accensione, avremo attivato la pompa e il generatore di vapore. A seconda della temperatura ambientale, il dispositivo sarà funzionante in brevissimo tempo (nel nostro caso sempre in meno di 30 s). Il Led rosso lampeggerà fino a permanere acceso: questo controllo ci segnala la prontezza all’uso.

Risultati incerti

L’oggetto appare “bilobato”, forma che consente di impugnarlo nel suo baricentro, bilanciando la massa del serbatoio dell’acqua con quella dell’erogatore del vapore: un ideale equilibrio che permette agevolmente di orientarlo e di raggiungere posizioni diverse, anche grazie al peso contenuto (1.200g circa a serbatoio carico). Il getto di vapore, controllato da un grilletto bloccabile con un cursore, eiettato da sette fori disposti ad arco, può essere indirizzato, in direzione orizzontale, verso la superficie da trattare senza o con contatto della piastra. I due accessori aiutano a “ravvivare” i capi, oltre che a rimuovere le pieghe (ciò che di fatto è la stiratura), oppure ad asportarne i pelucchi.

A noi questo elettrodomestico è parso d’aiuto, più che per una pur sempre utile stiratura al volo (non certo professionale), per l’igienizzazione dei vestiti, sovente difficilmente lavabili, che hanno vissuto per qualche ora in ambienti fumosi e maleodoranti; un servigio che probabilmente 35 euro li vale.