Le patatine in busta Amica Chips Eldorada, Crocchias classiche Terrantica e Carrefour Classiche contengono un tenore di acrilammide superiore a quello “raccomandato” dall’Efsa che è pure molto alto: 1.000 mcg per kg di prodotto. A decretarlo i risultati di un’analisi promossa dallo Studio Abr, specializzato in alimentazione e sicurezza alimentare, e realizzata nel laboratorio chimico della Camera di Commercio Riviere di Liguria. Disco verde invece per altri tre prodotti analizzati: Lays classiche senza glutine, Patasnack classica senza glutine e San Carlo 1936.
C’è da specificare che Terrantica, l’azienda produttrice delle Crocchias circa un anno e mezzo dopo le analisi (per l’esattezza il 20 aprile 2018) ha contestato totalmente le analisi. “A seguito delle notizie diffuse da alcune testate online, Terrantica risponde alle false accuse semplicemente con documenti ufficiali: le analisi chimiche effettuate dall’Istituto Zooprofilattico della Lombardia-Emilia Romagna, nelle quali si dimostra che la presenza dell’acrilamide di 324,1 mcg/Kg è ben al di sotto del limite minimo consentito dalle linee guida dell’EFSA* fissato in 1000 mcg/Kg“. Le analisi dell’Izs, sono però datate 3 maggio 2017, dunque cinque mesi dopo la pubblicazione di quelle Abs.
La “denuncia” del Salvagente
L’acrilammide, sostanza cancerogena e genotossica, “ama” i cibi ricchi di amido – come le patate – e si sprigiona a una temperatura superiore ai 120 gradi, come la frittura e la cottura in forno, anche domestiche. L’acrilammide è un noto cancerogeno per gli animali da laboratorio e l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) lo classifica come probabile cancerogeno anche per l’uomo (classe 2A). È una sostanza genotos- sica capace cioè di alterare il Dna umano. L’Efsa nel 2015 ha concluso che quella presente nei cibi aumenta il rischio di sviluppare cancro nei consumatori di tutte le fasce di età. Per questo non dovrebbe essere presente nei cibi anche se è difficile da “togliere”. Per questo, periodicamente, l’Efsa abbassa il livello di quella raccomandata nei cibi.
Nel numero in edicola il Test-Salvagente pubblica i risultati di un test condotto su 9 campioni di chips acquistate in fast food (McDonald’s, Burger King, Kentucky Firied Chicken) e friggitorie specializzate in patatine (come Queen’s chips, ChipStar e Chipsy): in alcuni casi oltre al livello di acrilammide presente a preoccupare è anche l’olio “esausto” che andrebbe cambiato già a metà giornata.
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Chips? Il cibo-veicolo
Le nuove analisi invece sono state condotte sulle patatine in busta, il cibo veicolo attraverso il quale, grandi e piccoli, assumono acrilammide in modo prevalente. Spiegano nella loro indagine lo Studio Abr: “Ben 3 marche su 6, cioè il 50% dei campioni, presentavano concentrazioni superiori ai valori consigliati dalle Linee guida europee dell’Efsa. Pur ricordando che sull’acrilamide la normativa dell’Ue e nazionale non impone dei valori limite ben definiti, come accade invece per altre tipologie di rischio microbiologico e chimico – precisano i biologi – le Linee guida dell’Efsa indicano dei parametri ben chiari da rispettare e che quindi sarebbe consigliato non superare (1.000 mcg/Kg). I dati riscontrati evidenziano un chiaro superamento dei valori rispetto a quanto raccomandato. Nello specifico, si tratta delle confezioni a marchio: Amica Chips Eldorada, Crocchias classiche Terrantica e Carrefour classiche. Invece i marchi Lays classiche senza glutine, Patasnack classica senza glutine e San Carlo 1936 sono risultati perfettamente in linea con le raccomandazioni”.