Mps, Bail-in più vicino: cosa rischiano veramente i correntisti

Con il rifiuto della Banca centrale europea di concedere una proroga al Monte dei Paschi per ripianare il buco, si apre una fase molto delicata per i correntisti dell’istituto senese. Restano una ventina di giorni per completare la ricapitalizzazione di 5 miliardi di euro necessaria, ma fino ad ora sia il giro presso gli investitori privati che la richiesta agli obbligazionisti di passare alle azioni non ha riscosso il successo sperato: solo 1 miliardo raccolto, cifra che avvicina sempre di più un intervento di Stato per evitare il fallimento, e l’attivazione del meccanismo del bail-in, che brucerebbe obbligazioni subordinate sopra i 100mila euro e  azioni per i clienti Mps. Gli esperti si dividono tra chi ritiene la situazione sostanzialmente sotto controllo per i correntisti, e chi invece annusa la catastrofe dietro l’angolo.

“Perdono solo azionisti e obbligazionisti”

Fabio Picciolini, esperto di diritti dei consumatori nel settore bancario, è convinto che l’intervento dello Stato eviterà il fallimento, e sostiene: “Anche nel caso di un bail-in, chi ha un conto corrente, un deposito, sotto i 100mila euro non rischia assolutamente nulla. Se la banca fallisce i loro soldi glieli ridà il fondo interbancario di garanzia.  Ci sarà una perdita di valore solo delle azioni e delle obbligazioni subordinate sopra i 100 mila euro. per cui sarebbe inutile rivendersi i titoli che hanno perso l’80% del valore in un anno. Ma credo che il Mps al bail-in non ci arriverà”. Di tutt’altro parere, Vincenzo Imperatore, ex manager bancario autore di due libri (“Io so e ho le prove” e il recente “Io vi accuso”, entrambi ed. Chiarelettere) che svelano verità e inganni del sistema bancario: “Le norme europee prevedono che l’intervento dello Stato è possibile solo se applichi il bail-in, se a pagare questo dissesto siano anche gli stessi azionisti e creditori principali della banca.  Il bail-in ci sarà comunque, perché lo Stato da solo non ce la farà”.

Ma l’effetto Grecia non va sottovalutato

L’altra domanda che assilla i correntisti Mps è se sia il caso o meno spostare i propri soldi per non rischiare di vedere il proprio conto bloccato in caso di fallimento. Picciolini tranquillizza: “Non succede nulla. Se c’è il bail-in c’è da immaginare che si comporteranno come con Banca Etruria. Si darà una nuova licenza bancaria, cambierà l’Iban, ma niente di più. In quei casi hanno chiuso e aperto contestualmente la “new bank”.  Il rischio che non ci sia liquidità immediata in qualche bancomat potrebbe capitare, ma parliamo di 5-10 bancomat”. Anche qui, Imperatore dipinge un quadro tutt’altro che rassicurante: “Ricordate quello che è successo in Grecia? Il correntista potrebbe trovarsi una mattina con tutte le saracinesche della filiale abbassate, perché tutti corrono presso le filiali a prelevare i soldi perché hanno paura e loro non hanno i soldi sufficienti. Un effetto panico è dietro l’angolo. E Mps è una banca sistemica, di dimensioni uno a venti rispetto a Banca Etruria”.

 

 

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