L’idea di un “manubrio” con sensori wireless, e relativa “app”, è bella e appare utile: ci si immagina di allenarsi con i pesi, registrando dettagliatamente l’attività, quindi avendo, idealmente, la possibilità di stimare alcuni risultati, e magari, addirittura, l’energia consumata.
Questa idea è tuttavia anche una difficilissima sfida almeno se si voglio offrire dati seri e scientifici.
Il futuro può attendere
Niente a che fare col prodotto SBS: due bei manubri da 0,7 kg, “rivestiti” , dei quali solo uno è dotato di un non meglio definito sensore, il cui scopo è contare non meglio descritti sollevamenti. In altri termini stiamo parlando di una coppia di pesi dotata di un contatore che misura – attraverso l’applicazione SBS “Golife” – il mero numero di sollevamenti (o forse movimenti), nel caso non riuscissimo a tenerne il conto. Oltretutto all’app non interessa come questi sollevamenti vengano effettuati, e men che meno se utilizziamo il solo manubrio non dotato di sensore… Pare un po’ poco.
Onestamente bisogna dire che Dumbbell Fit, fa parte di un sistema che include, per il momento, anche un simulatore di corda per saltare, un software, un fitness tracker (il braccialetto), una fascia cardiofrequenzimetro ecc. In questo contesto i Dumbbell appaiono avere un senso ma, acquistati così come si trovano sullo scaffale, oggettivamente, paiono, per ciò che si potrebbe prospettare, quasi inutili.
Avendoli provati, prima di arrivare a comprenderne il significato abbiamo dovuto cercare un manuale istruzioni che non c’è (neppure on line); nella confezione c’è una “guida rapida” pieghevole, in esattamente tre righe e con un inutile disegno, che spiega pressoché nulla, e male. Ci siamo dunque messi in contatto con il servizio clienti ricevendo però risposte scontate, senza trovare alcuna soddisfazione.
Dumbbell Fit, di una SBS che sa fare molto meglio, costa circa 50 euro.