Nonostante la lunga attesa, la Commissione europea ha rinviato ancora la definizione di nanoparticelle tecnologiche a data imprecisata. Rafael Pérez Berbejal membro della direzione generale per la salute e la sicurezza alimentare della Commissione aveva dichiarato che la definizione sarebbe arrivata entro settembre o ottobre: obbiettivo fallito. Le nanoparticelle, utilizzate in svariati ambiti, dalla cosmesi all’alimentazione, sono al centro del dibattito scientifico in Europa, perché essendo estremamente piccole riescono ad inserirsi negli organismi con estrema facilità . Ad oggi, proprio questi due settori, alimentare e cosmetica, sono gli unici per i quali i produttori devono segnalarne la presenza sulla confezione. Ma anche questa regola è resa difficile dall’assenza di una definizione netta di cosa si possa definire “prodotto da nanotecnologie”. Come riporta Foodnavigator.com, secondo l’Associazione delle industrie di nanotecnologia, proprio nel settore alimentare questo tipo di tecnologia sta ottenendo i risultati più promettenti, ad esempio nel confezionamento, dove l'”argento nano” è considerato un buon agente anti-batterico. Ma esistono ancora poche informazioni sui possibili rischi per la salute, anche se alcuni studi ne sottolineano la pericolosità .
il dibattito sulla soglia
Nel 2011 la Commissione ha pubblicato una raccomandazione indicando il termine nanomateriale con riferimento a materiale naturale, accidentale o fabbricato contenente particelle allo stato libero, aggregato o agglomerato, e in cui, almeno la metà superavano una soglia tecnica definita. Al contrario, l’Efsa è stata molto più cauta sulla nuova tecnologia, che “può manifestare effetti tossici in modo diverso dalle forme convenzionali”. In una lettera alla Commissione nel 2012, l’efua ha raccomandato: “In considerazione delle attuali incertezze sulla sicurezza, una soglia più bassa per le nanoparticelle, ad esempio il 10%, dovrebbe essere considerata per le applicazioni legate all’alimentazione al posto di quanto attualmente proposto (50%) nella raccomandazione [della Commissione]. ” L’associazione delle industrie di nanotecnologia ha dichiarato che la loro posizione è che non vadano fatte differenze di soglie ma ne vada stabilita una fissa, sconsigliando di scendere sotto il 50%. Per quanto riguarda i ritardi nella tabella di marcia, Foodnavigator riporta quanto riferito da un portavoce della Commissione: “Attualmente stiamo preparando una consultazione pubblica del progetto di revisione della raccomandazione, che sarà lanciata comunque quest’anno”.