Si chiama “Pensa prima di condividere“, l’iniziativa messa a punto dal ministero della Giustizia e Facebook per sensibilizzare i giovani all’uso corretto delle nuove tecnologie. Il presupposto su cui si muovono le linee guida è che la condivisione di filmati, fotografie e quant’altro non è esente da rischi. Nella maggior parte dei casi, condividere è positivo. Tuttavia, se non lo si fa in modo adeguato, si corre il rischio di ferire se stessi o le altre persone. E’ importante non dimenticare che ciò che si condivide con i propri amici può giungere ad altri. Ecco perché è importante riflettere prima di condividere.
Orlando: “Nessun intento paternalistico”
“Si tratta di un invito alla riflessione” ha spiegato il ministro della Giustizia Andrea Orlando. “Nessun intento paternalistico, ma è necessario capire che una parte della nostra vita pubblica si svolge ormai su queste piattaforme. E le frasi scritte sulle reti sociali hanno un potere maggiore rispetto a quelle che possono essere urlate nel corridoio di una scuola, considerato l’ampio pubblico che riescono a raggiungere. Questi strumenti offrono grandi opportunità , ma presentano anche notevoli rischi: le compagnie digitali devono assumersi le loro responsabilità ”.
Attenzione alla perdita della privacy
Uno dei maggiori rischi cui l’individuo puo’ essere esposto su alcuni dei social network piu’ diffusi, come Facebook, YouTube, Flikr o Twitter, riguarda la progressiva perdita della propria privacy, fino ad arrivare a casi di diffamazione o violazione del copyright. Mantenere il controllo sui propri dati rappresenta l’unico modo per garantire la protezione della propria identita’ digitale. Un sistema di tutele legali di protezione di questi dati per funzionare deve essere accompagnato ad un uso consapevole dei social media, per questo Facebook assieme a MediaSmarts, Ifos e il ministero della Giustizia hanno deciso di stilare una serie di suggerimenti per combattere fenomeni come bullismo e cyberbullismo che crescono proprio avvalendosi della rete social.
La guida, oltre ad una serie di regole da seguire per non cadere nella rete dei bulli, racconta le storie di due ragazzi e consigli pratici su come rimediare ad una scelta sbagliata.
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