A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca. In effetti la tempistica con cui il ministero della Salute ha promosso le iniziative (assai discutibili) per sensibilizzare le donne a procreare e quella con cui l’Aifa ha riclassificato gli ultimi anticoncezionali “pubblici” nella fascia a carico del cittadino è molto sospetta. I malpensanti – senza troppi giri di parole – hanno visto nei provvedimenti dell’Agenzia del farmaco il completamento della strategia avviata dal ministro Lorenzin che ha trovato il suo culmine nel Fertily Day. Chi, invece, non pensa male non può fare a meno che “leggere” i fatti e i fatti sono che se una donna non vuole una gravidanza non ha a disposizione molte chance. In un paese dove non funzionano (bene) i consultori pubblici, dove c’è un numero (troppo) elevato di ginecologi obiettori, dove non esiste un programma scolastico di educazione alla sessualità e dove tutti gli anticoncezionali orali sono a carico del cittadino non volere una gravidanza oppure abortire è impossibile. A dirlo sono i numeri e un rimprovero ufficiale del Consiglio d’Europa che non molto tempo fa ha bacchettato il nostro Paese perché, nonostante la legge 194/78, l’accesso ai servizi di interruzione volontaria è complicato. Certo, l’organismo europeo fa riferimento ai medici obiettori di coscienza che in alcune regioni (Molise, Basilicata, Puglia, Campania, Sicilia, Lazio e Abruzzo) sono l’80% del totale ma la decisione dell’Aifa non fa che peggiorare il quadro.
Con 12 determine approvate a luglio, l’Agenzia del farmaco ha riclassificato in fascia C gli ultimi 12 anticoncezionali orali che resistevano nella fascia A, a totale carico del Sistema sanitario nazionale. Obiettivo dichiarato dei provvedimenti è “sanare una precedente disomogeneità nel regime di rimborsabilità tra i nuovi estroprogestinici e i vecchi farmaci”. Triminulet, Planum, Ginoden, Milvane, Etinilestradiolo e Gestodene Mylan, Estmar, Practil, Brilleve, Gestodiol, Kipling, Minulet: sono i nomi commerciali degli anticoncezionali che dal 27 luglio scorso sono acquistabili solo a completo carico dei cittadini. Si tratta di molecole che venivano utilizzati non solo come anticoncezionali ma anche nella cura di alcune forme di acne e altre patologie.