L’agenzia statunitense per la sicurezza alimentare, Fda, ha trovato residui di glifosato in campioni di miele prodotto negli Usa. A rivelarlo sono  i documenti ottenuti dall’associazione dei consumatori  U.S. Right to Know che per averli ha fatto richiesta tramite il Freedom of Information Act, una legge che permette l’accesso a documento riservati. Lo riporta EcoWatch.com, che spiega come alcuni campioni abbiamo mostrato livelli doppi di residui dell’erbicida considerato tossico dall’Oms rispetto al limite legale consentito nell’Unione europea.
Oltre il doppio dei limiti europei
Non vi è alcun livello di tolleranza legale per il glifosato nel miele negli Stati Uniti, tanto che qualsiasi quantità di glifosato rilevabile nel miele potrebbe tecnicamente essere considerato illegale, sostiene EcoWatch. Alcuni dei mieli testati dalla Fda avevano residui di glifosato pari a 107 parti per miliardo, ben più di 50 parti per miliardo impostati come massimo consentito nell’Unione Europea.
Autorità Usa preoccupate
I documentanti della Fda, così come altri dell’Agenzia di protezione ambientale e il Dipartimento statunitense dell’Agricoltura, hanno permesso a Us. Right to Know di conoscere i dettagli di una serie di rivelazioni circa gli sforzi del governo federale per gestire le crescenti preoccupazioni circa il glifosato. Oltre al miele, i documenti mostrano esperti governativi che parlano del glifosato trovato in campioni di soia e la convinzione che ci potrebbero essere un sacco di livelli di residui oltre le soglie consentite nelle colture degli Stati Uniti.
I ritardi nei controlli
Il glifosato, l’ingrediente chiave dell’ erbicida Roundup della Monsanto.  Secondo EcoWatch, la Fda si è rifiutata di condurre test sui residui di glifosato per decenni. Solo nel febbraio di quest’anno che l’agenzia ha detto che avrebbe cominciato qualche prova limitata. Decisione arrivata solo dopo che molti ricercatori indipendenti avevano iniziato a condurre i propri test su vari alimenti, due anni fa, trovando glifosato in una vasta gamma di prodotti, tra cui farina, cereali e farina d’avena, e proprio pochi giorni fa persino nei vaccini dei bambini.Â
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