Il mese scorso l’agenzia americana che si occupa della regolamentazione dei prodotti alimentari e farmaceutici, la Food and drug administration, ha annunciato di volere approfondire le tante segnalazioni di reazioni avverse ricevute da parte di consumatori che avevano utilizzato una crema per capelli della linea prodotta da Chaz Dean (una nota hairstylist statunitense). Alla base della decisione dell’agenzia il numero, assai elevato, di denunce – circa 127 – tutte dello stesso tono: irritazione del cuoio capelluto e in alcuni casi perdita dei capelli. Dinanzi ad una situazione del genere, le autorità europee avrebbero subito disposto il ritiro dal mercato del prodotto, una cosa che la normativa americana non prevede. L’accaduto ha, quindi, riproposto negli Stati Uniti la necessità di modificare le norme che regolano l’attività della Fda.
Il paradosso della Food and drug administration
Le decisioni relative al ritiro dal commercio dei cosmetici considerati pericolosi per la salute sono adottate volontariamente dai fabbricanti o dai distributori ma non dalla Fda. L’Agenzia americana ha invece il potere di:
- monitorare le società che ritirano dal commercio un prodotto cosmetico;
- richiedere il ritiro di un prodotto se l’industria non è disposta a ritirarlo dal mercato senza la richiesta scritta della Fda.
L’agenzia, qualora venga in possesso di informazioni certe che dimostrino che il cosmetico è adulterato o impropriamente confezionato ed etichettato, può intraprendere un’azione legale, attraverso il Dipartimento di Giustizia della Corte Federale, al fine di rimuovere il prodotto dal mercato. La Fda può inoltre prevenire una nuova commercializzazione di un prodotto adulterato o impropriamente confezionato o etichettato richiedendo, al Distretto della Corte Federale, l’emanazione di un avviso restrittivo nei confronti del fabbricante o del distributore del prodotto cosmetico sotto accusa, in modo che il cosmetico possa essere confiscato. Infine l’agenzia ha il potere di intraprendere azioni penali nei confronti di persone che violano la legge sui cosmetici.
Gli sforzi per cambiare
In passato ci sono stati già diversi tentativi di cambiare la regolamentazione e grandi aziende come Estée Lauder, Procter & Gamble e Johnson & Johnson si sono schierate a favore di un aumento dei poteri della Fda: vorrebbero, in altre parole, che le aziende fossero obbligate a segnalare le reazioni avverse alla Fda e che questa avesse il potere di richiamare i cosmetici problematici. Non tutte le aziende, però, convergono su queste posizioni: altre pensano che ciò si tradurrebbe in un aggravio di costi. Nel mezzo ci sono i consumatori dimenticati da una legge che affida alle stesse aziende il potere di eliminare dal mercato un prodotto non sicuro: una discrezionalità che finisce per danneggiare il mercato e i clienti.