Disfarsi di vecchi telefonini, rasoi elettrici rotti, radiosveglie o lettori mp3 che non usiamo più è molto più facile: dal 22 luglio basta recarsi in un negozio di elettronica abbastanza grande (la superficie di vendita deve essere superiore ai 400 metri quadri) e lasciare il nostro piccolo elettrodomestico in appositi contenitori senza essere obbligati ad acquistare nulla.
Lo prevede il decreto 121 del 31 maggio 2016 che semplifica le attività di ritiro gratuito dei Raee, i Rifiuti elettrici ed elettronici di piccolissime dimensioni (non più lunghi di 25 cm). Il decreto, noto come “Uno contro Zero” sostituisce il precedente “Uno contro Uno” che legava la possibilità di smaltire il prodotto vecchio all’acquisto di uno nuovo equivalente. Ma i negozi sono preparati a recepire questa novità? Venerdì 22 luglio a Roma abbiamo visitati alcune catene di elettronica per capire come si sono attrezzate nel mettere in pratica l’Uno contro Zero, scoprendo che ai nastri di partenza in pochissimi sono davvero pronti a soddisfare gli utenti che vogliono smaltire gratuitamente i loro piccoli elettrodomestici.
Nessun obbligo di acquisto
L’Uno contro Zero obbliga “i distributori con superficie di vendita di apparecchiature elettriche ed elettroniche al dettaglio di almeno 400 mq, a ritirare gratuitamente, all’interno dei locali del proprio punto vendita o in prossimità immediata di essi, i Raee di piccolissime dimensioni provenienti dai nuclei domestici conferiti dagli utilizzatori finali, senza obbligo di acquisto di Aee (Apparecchiature elettriche e elettroniche) di tipo equivalente”. L’Uno contro Zero riguarda le apparecchiature elettriche ed elettroniche, che non superano i 25 cm di lunghezza, alimentate da correnti elettriche con tensione non superiore a 1.000 volt se alternata e 1.500 volt se continua. Sono incluse pile e lampadine. All’interno dei punti vendita dovrebbero essere create aree apposite di raccolta (da smaltire al raggiungimento del 1.000 kg) e andrebbe esposta una comunicazione al cliente. I distributori più piccoli possono aderire volontariamente a questa novità.
Il nostro test sul campo
Come si stanno organizzando le grandi catene dell’elettronica? Il Test-Salvagente, come mostrano le immagini del video, ha visitato alcune grandi superfici di vendita a Roma per vedere come stanno attuando le nuove disposizioni. Purtroppo i risultati della rilevazione lasciano alquanto a desiderare: abbiamo riscontrato una totale mancanza di comunicazione al cliente e un’estrema approssimazione nelle informazioni in possesso del personale di vendita.
Solo in un punto vendita Euronics ci hanno risposto che potevamo lasciare il nostro vecchio telefonino senza dover acquistare nulla e abbiamo trovato sul bancone, accanto alla cassa, una comunicazione piccola, ma specifica, sulla novità in vigore dal 22 luglio. Il commesso ha precisato: “Non ci sono ancora arrivati i contenitori in plexiglas per la raccolta, ma li prendiamo comunque compilando un modulo sul prodotto che ci lascia”. “Speriamo però di non diventare delle discariche”, ha concluso ridendo.
Non conosci il Salvagente? Scarica GRATIS il numero con l'inchiesta sull'olio extravergine cliccando sul pulsante qui in basso e scopri cosa significa avere accesso a un’informazione davvero libera e indipendente
Negli altri punti vendita le cose non sono andate proprio così: in un negozio Mediaworld, all’interno di un grande centro commerciale, il commesso a cui ci siamo rivolti non era al corrente del nuovo decreto, sulle prime ci hanno fornito risposte abbastanza vaghe e comunque non c’erano informazioni evidenti. A fronte della nostra insistenza ha chiesto a un collega più informato che ci ha mostrato un apposito contenitore all’ingresso, per nulla in evidenza.
Unieuro e Trony… in ritardo
A questo punto il nostro tour è proseguito in due negozi Unieuro: in entrambi il personale non era informato rispetto al nuovo decreto e ci ha risposto che da tempo applicano l’Uno contro Uno quindi: “Se compri da noi puoi lasciare il tuo vecchio cellulare”.
In un centro Trony abbiamo trovato esposto il cartello sull’Uno contro Uno e il commesso ci ha spiegato: “Sotto i 25 centimetri non siamo obbligati a ritirare il Raee mentre sopra i 25 cm sì perché oltre che tossico il rifiuto è anche ingombrante”.
Infine, in un punto vendita Expert ci hanno risposto che non era possibile lasciare il nostro vecchio telefonino se non a fronte dell’acquisto di un nuovo apparecchio. Dopo un po’ di insistenza ci hanno detto che l’Uno contro Zero è obbligatorio solo per i negozi più grandi di 400 mq. Non sappiamo che grandezza avesse quello che abbiamo visitato, ma non era certo piccolissimo.
L’iniziativa di Ecolamp
All’inizio del nostro viaggio ci aspettavamo di trovare avvisi in evidenza per informare il pubblico su questa importante novità. Così non è stato. Per un provvedimento che si prefigge di semplificare lo smaltimento di questo tipo di rifiuti, incoraggiando il consumatore a disfarsene nel modo corretto, non è stata certo una buona partenza. Se da una parte il Centro di coordinamento Raee auspica che questa modalità si diffonda e diventi un’abitudine, dall’altra i distributori dovrebbero fare la loro parte.
Segnaliamo infine l’iniziativa utile messa in piedi dal Consorzio Ecolamp che, in collaborazione con la Federazione nazionale grossisti distributori di Materiale elettrico, propone già da tempo il servizio Rifiuto Senza Pensiero che, a costo zero per il distributore e per il consumatore, facilita e promuove il ritiro dei piccolissimi RAEE nei punti vendita aderenti all’iniziativa.