La nostra inchiesta sul glifosato, pubblicata sul numero di maggio, la ricorderete, apriva un problema anche sulle acque potabili del nostro paese. In particolare le analisi condotte dal Test-Salvagente raccontavano di due casi di positività agli Ampa, le sostanze in cui si trasforma il glifosato. Il sindaco di Campogalliano, Paola Guerzoni, ora ha voluto scriverci. Ecco la sua lettera e le nostre considerazioni.
La lettera del sindaco di Campogalliano
Gentile direttore,
il corposo reportage che la rivista da lei diretta ha dedicato al glifosato e ai suoi derivati, nel numero scorso di maggio, chiamava in causa il nostro paeserelativamente all’acqua pubblica. L’amministrazione comunale di Campogalliano ha disposto immediati controlli – che verranno ripetuti – sia tramite l’Arpa e l’azienda Usl, che tramite il gestore dei servizi idrici Aimag. Le analisi, effettuate presso differenti e accreditati laboratori, attraverso tecniche di rilevazione (cromatografia liquida, spettrometria di massa, ecc.) hanno prodotto esito totalmente negativo. I valori delle sostanze ricercate nell’acqua dell’acquedotto di Campogalliano – il glifosato e il suo derivato Ampa – sono risultati inferiori al limite della rilevabilità strumentale.
Sottolineo che la collaborazione tra gli enti, nel nostro territorio, sia stata esemplare. Le verifiche sono state tempestive e rigorosamente scientifiche. Voglio anche rimarcare come la popolazione abba dato prova di grande equilibrio, non cedendo a una facile psicosi, e abbia risposto con grande partecipazione all’assemblea pubblica che abbiamo convocato per il 17 maggio scorso, assemblea alla quale hanno partecipato diversi esperti del settore.
Nei giorni successivi alla pubblicazione del reportage, ho dunque adottato toni inclusivi e improntati a un senso di messa in valore, prendendo la vostra inchiesta come stimolo ulteriore a vigilare sulla salute pubblica. Questo nonostante l’amministrazione che dirigo sia sempre estremamente attenta e rigorosa in materia. Mi piace ribadire che l’acqua è quella che beviamo tutti, anche la sottoscritta.
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A controlli effettuati, mitrovo costretta a stigmatizzare i dati da voi forniti. È un fatto che l’esito delle vostre analisi sia risultato di gran lunga difforme da quelle da noi commissionate a laboratori altamente specializzati. Credo che questo costituisca un non trascurabile problema per la credibilità della rivista che lei dirige.
Francamente ho trovato delorevole anche la tempistica delle comunicazioni. Le vostre analisi sono state realizzate all’inizio di aprile, ma ne avete fornito comunicazione solo a distanza di 20 giorni. Il giorno stesso in cui ce n’è stata data comunicazione, la notizia campeggiava sui siti on line. Avete dunque scelto di privilegiare ragioni di scoop editoriale. Ma sulla salute pubblica, chiedo, è possibile speculare?
Paola Guerzoni
Sindaca del Comune di Campogalliano
La nostra risposta
Gentile Sindaco,
il giornale ha dato a più riprese atto alla sua amministrazione di aver reagito tempestivamente e nella maniera più corretta alle nostre analisi. Lo abbiamo fatto nel giornale e sul nostro sito, dando subito atto del risultato delle analisi che avete condotto. E non intendiamo polemizzare con lei dopo averle riconosciuto di esseresi mossa da subito e senza esitare per tutelare la salute pubblica.
Non credo che siano corrette, però, le conclusioni che trae dalle analisi tranquillizzanti che sono state realizzate dai laboratori che ha consultato. Quella che abbiamo fotografato noi – con un’analisi di un laboratorio estremamente qualificato – è la situazione relativa allo scorso marzo, quando sono stati effettuati i campionamenti nel vostro comune. Che la presenza di inquinanti possa essere cambiata a circa 2 mesi di distanza (le vostre prove sono state condotte a inizio maggio) è più che comprensibile.
Speculare sulla salute? Non è mai stato un nostro modo di fare giornalismo. A noi, al contrario, premeva far emergere l’esigenza di controlli che, fino al nostro reportage, non erano mai stati condotti sulle acque potabili, da nessuno. E oggi ci preme di più sottolineare gli enti che hanno deciso di intervenire (il suo, sindaco, ma anche la Regione Emilia-Romagna, che ha deciso un piano di monitoraggio) piuttosto che entrare in polemiche che non aiuterebbero nessuno.