Il primo raccolto di riso da Fukushima sarà disponibile nei negozi della Gran Bretagna nel mese di luglio. Sarebbe il primo membro della Ue a importarlo dalla zona colpita dal maremoto nel marzo del 2011 e contaminata dall’esplosione della centrale nucleare. A rivelarlo è il giornale The Japan Times. La Gran Bretagna sarà così la terza nazione, dopo Singapore e in Malaysia, ad importare il riso di Fukushima. A partire dal prossimo mese, 1,9 tonnellate di “Ten no Tsubu” saranno vendute a Londra, prodotto da Zen-Noh. “Con il brevetto britannico come un punto d’appoggio, speriamo di espandere la vendita di riso in altri paesi membri dell’Unione Europea“, ha detto Nobuo Ohashi, che dirige il ramo di Fukushima dello Zen-Noh.
Scienziati divisi
Dopo la contaminazione, sono state molte le polemiche rispetto al cibo giapponese importato in Europa, a partire dal pesce pescato nelle zone antistanti Fukushima. Ryugo Hayano, professore di Fisica presso l’Università di Tokyo, alla “Fukushima – Food Safety Conference” tenutasi a Milano lo scorso gennaio, presentava dei dati riguardo alla radioattività del riso ben al di sotto del limiti consentiti per legge nell’Ue. Ma un report di Greenpeace, pubblicato sei mesi prima parlava di “fallimento del programma di decontaminazione dell’area di Fukushima”, esponendo evidenze di una radioattività tutt’altro che nella norma.
Sul riso, l’Ue chiede i test radioattivi
L’Ue sta gradualmente eliminando il divieto sui prodotti alimentari di Fukushima dopo il disastro. Ma per quanto riguarda il riso, la Comunità europea obbliga ancora gli importatori a presentare dei test radioattivi certificati prodotti dal governo Giapponese o i test a campione effettuati dai paesi importatori. Gli esportatori giapponesi intanto puntano alla totale abolizione di restrizioni.