Il Parlamento europeo ha bocciato il sistema inglese dell’etichetta a ‘semaforo’ sugli alimenti e cha chiesto di rimettere in discussione il fondamento scientifico dei cosiddetti ‘profili nutrizionali’. La richiesta è stata approvata con 402 voti a favore, 285 contrari e 22 astensioni. Con il voto di oggi l’Europarlamento invita la Commissione europea a “riesaminare la base scientifica” del sistema “a semaforo”. E ratifica, di fatto, una vittoria della dieta mediterranea oltre a rappresentare un segnale politico importante indirizzato all’esecutivo Ue in difesa delle eccellenze italiane, come il Parmigiano Reggiano o il Prosciutto di Parma, penalizzate in particolare dal sistema di etichettatura adottato dal 95% della distribuzione in Gran Bretagna e che prevede un bollino di colore rosso, giallo o verde a seconda del contenuto di grassi, grassi saturi, sale o zuccheri, si basa su ogni ‘pezzo’ di prodotto e non sulla quantita’ effettivamente consumata.
Martina: “Una vittoria del made in Italy”
“Siamo sempre stati in prima linea contro il sistema di etichettatura a semaforo, che penalizza i nostri prodotti agroalimentari di qualità. Lo abbiamo ribadito – ha affermato il ministro Maurizio Martina – anche in recenti Consigli dei Ministri europei, con l’appoggio di 15 Paesi. Il voto di oggi in Parlamento europeo è un successo che l’Italia ha costruito facendo squadra. Abbiamo unito le filiere produttive, quelle agricole e collaborato costantemente con i nostri parlamentari, a partire da Paolo De Castro. Ora ci aspettiamo che la Commissione Ue faccia un salto di qualità concreto su questo piano. Lo dobbiamo soprattutto ai consumatori, che vengono tratti in inganno da questi sistemi basati su criteri discutibili. Non è ammissibile che le nostre aziende che lavorano sulla qualità e producono alcuni dei prodotti cardine della Dieta mediterranea vengano penalizzate, mentre invece le bibite gassate ‘light’ ricevono il bollino verde. L’Italia andrà avanti con determinazione”.
Soddisfatte Federalimentare e le associazioni dei consumatori (tranne Altroconsumo)
Nel nostro Paese l’etichetta a semaforo è stata aspramente criticata tanto Federalimentare che da gran parte delle associazioni dei consumatori (tutte ad eccezione di Altroconsumo) che convengono sulla “ingannevolezza” di questo sistema di etichettatura. Il problema risiede in un’etichettatura che viene letta in modo del tutto fuorviante: anziché informare correttamente il consumatore su un determinato prodotto, dà messaggi distorti e ne disincentiva l’acquisto tout court.
Questa l’opinione di Luigi Scordamaglia, Presidente di Federalimentare, che al Test-Salvagente spiega: “L’etichettatura a semaforo, di fatto, non si basa sulle quantità effettivamente consumate ma solo sulla generica presenza di un certo tipo di sostanze e finisce per fuorviare i consumatori rispetto al reale valore nutrizionale, dando giudizi semplicistici ed erronei sui prodotti. Una classificazione semplicistica di cibi buoni o cattivi, basata su singoli nutrimenti,che influenza i consumatori non promuovendo una corretta e sana alimentazione. Questo sistema ha oltretutto portato un danno ad alcuni settori cardine dell’export Made in Italy, tra cui prodotti tipici con marchio di qualità (283 tra DOP, IGP e STG ) e, più in generale, all’intero trend di consumo nel Regno Unito del cibo italiano. Con questo tipo di etichettatura semaforica tutti i prodotti principali della dieta mediterranea vengono colpiti dai bollini rossi, un’evidente contraddizione con il sistema delle Denominazioni europee che ne riconosce eccellenza, bontà e sicurezza ”.
Il presidente conclude: “Qualsiasi etichettatura deve rendere il consumatore consapevole attraverso un’informazione obiettiva e non discriminatoria. Se la Commissione europea non assumerà una posizione forte sulla procedura d’infrazione inglese, si rischia di mandare il messaggio che ciascun Paese è libero di fare ciò che vuole, mostrando tutta la debolezza e frammentazione della Ue”.