Cittadinanzattiva: “Ecco come ‘riusare’ i beni pubblici”

Il baratto amministrativo è uno scambio tra il comune e il cittadino che prevede una riduzione tributaria in cambio di interventi di pubblica utilità. Lo prevede l’articolo 24 della legge 164/2014, il cosiddetto “Sblocca Italia”, una norma positiva – all’interno di un provvedimento invece molto discusso e che contiene tante “ombre” come quelle apparse nei giorni passati sulla questione Tempa Rossa – che di fatto, dopo 15 anni, attua l’articolo 118 della Costituzione. “Il cittadino – spiega Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva – diventa soggetto attivo che presenta per poi attuarli, progetti di riqualificazione del territorio che apportino dei benefeci alla collettività e alla comunità locale”.

Il workshop domani a Roma

E proprio per rendere effettivo questo principio, domani 5 aprile alle 10 a Roma presso la Città dell’Altra Economia, Cittadinanzattiva organizza un workshop dal titolo “Il riuso dei beni pubblici e la valorizzazione del territorio: l’articolo 24 come opportunità per una gestione partecipata attraverso la sussidiarietà circolare”. Amministrazioni comunali, organizzazioni civiche, ed esperti saranno chiamati a confrontarsi per definire modalità e strumenti che agevolino il recupero e il riuso dei beni pubblici inutilizzati o abbandonati. A cominciare dagli edifici “dismessi” per ridestinarli alla collettività.

L’articolo 118 e l’autonoma iniziativa dei cittadini

Il tutto nel solco dell’articolo 118 della Costituzione che prevede: “Stato, Regioni, Città metropolitane, Province e Comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà“. Aggiunge Gaudioso: “Dopo 15 anni è venuto il momento di rendere effettivo quanto previsto dalla Costituzione. Il 118 sottolinea l’importanza dell autonoma iniziativa civica (la cittadinanza-attiva) per l’interesse generale, dunque per la cura dei beni comuni, la tutela dei diritti, e il sostegno ai soggetti più deboli. Sempre secondo l’articolo 118 le istituzioni devono stimolare e favorire questo ruolo dei cittadini”.

L’azione civica e lo “sconto” fiscale

Proprio per perseguire queste finalità, i Comuni, in presenza di interventi di riqualificazione pubblica che partono dal basso, possono deliberare riduzioni o esenzioni di tributi legate all’attività promossa dai cittadini.”L’esenzione – come prevede l’articolo 24 dello “Sblocca Italia” – è concessa per un periodo limitato e definito, per specifici tributi e per attività individuate dai comuni, in ragione dell’esercizio sussidiario dell’attività posta in essere. Tali riduzioni sono concesse prioritariamente a comunità di cittadini costituite in forme associative stabili e giuridicamente riconosciute”.

Per raggiungere questo obiettivo però le amministazioni locali e le organizzazioni civiche devono definire protocolli di intesa e un modus operandi e l’incontro di domani diventa per questo ancora più importante.

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