Diossina, glifosato e pesticidi. Su assorbenti e salvaslip femminili c’è qualcosa di più dell’ombra del dubbio. L’alone è decisamente a tinte fosche e inquietanti, almeno a giudicare dagli esami dei laboratori francesi che hanno coinvolto i big del mercato e che il Test-Salvagente pubblica, senza censure, nel numero in edicola. E i primi risultati dell’inchiesta confermano lo scandalo, come conferma la decisione di Organyc di ritirare dal mercato 3.100 confezioni di salvaslip.
Al di là dell’allarme e della risposta che verrà dai grandi marchi coinvolti, una alternativa agli assorbenti e ai tamponi interni c’è ed è la coppetta mestruale.
Coppetta mestruale: i medici scettici
Conosciuto soprattutto tra le donne che hanno scelto un approccio alla vita quanto più naturale ed ecologico possibile, questo strumento oggi sta vivendo un vero e proprio boom: basta farsi un giro tra i blog dedicati alle donne per capire quanto questo oggetto sia comune tra il pubblico femminile. Più scettici i medici come ha spiegato a il Test-Salvagente, Carlo Maria Stigliano, ginecologo dell’Aogoi: “Il rischio che con l’utilizzo di queste coppette possa crearsi una situazione che favorisca lo sviluppo di germi è molto alto. Il principio di difesa naturale è basato sull’acidità ambientale della vagina che si abbassa con il sangue mestruale, alcoleico. Il meccanismo di difesa naturale prevede che la vagina si difenda inclinandosi verso il basso per favorire la fuoriuscita del sangue: la coppetta, in questo senso va contro natura”.
Donne entusiaste
Si tratta di una vera e propria coppa, per lo più in silicone, che, posizionata nella vagina, raccoglie il flusso anziché assorbirlo. Per scegliere quella più adatta è necessario avere un’ottima conoscenza del proprio corpo. Innanzitutto per individuare la taglia giusta: in vendita ci sono varie misure, dalla S alla XL, e nella scelta non si può prescindere dall’età, dal numero di figli avuti tramite parto vaginale, dal tipo di flusso, dallo stato del proprio pavimento pelvico e dalla sensibilità della persona.
Seguendo i consigli di chi l’ha provata, possiamo dire che le donne che hanno meno di 30 anni e non hanno avuto figli, con un ciclo non particolarmente abbondante e con molta attitudine allo sport, possono tranquillamente scegliere una taglia medio/piccola. Al contrario quelle con più di 30 anni, con figli, poco sportive e con flusso abbondante devono optare per taglia medio/grande.
Come scegliere
Anche la consistenza è fondamentale nella scelta del prodotto più adatto. Alcune coppette sono più morbide e flessibili di altre: la scelta della tipologia dipende molto dalla sensibilità di ogni donna, ma più che altro dalla tonicità del pavimento pelvico.
Un’altra caratteristica da considerare al momento dell’acquisto è quella della lunghezza della coppetta, che può variare in base alla marca ma anche al modello. La lunghezza è un parametro fondamentale e garantisce la comodità ma per scegliere quella che ci darà meno fastidio possibile bisogna conoscere sia la consistenza che la posizione della cervice uterina: in questa analisi è indispensabile un aiuto del ginecologo al quale, comunque, vi consigliamo di rivolgervi prima di decidere di abbandonare gli assorbenti per le più ecologiche coppette mestruali.
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Risparmio notevole
Ultimi cenni al prezzo e alla durata. Il costo si aggira dai dieci ai trenta euro e questo dipende molto dal paese di provenienza (acquistare il prodotto on line garantisce un notevole risparmio), dal materiale ma soprattutto dal design: in ogni caso si tratta di un costo abbordabile considerando che una coppetta dura in media 15 anni avendo cura di sterilizzarla dopo ogni utilizzo e di conservarla con cura tra un ciclo e un altro.