Domani al Consiglio dei ministri potrebbe essere il giorno del tanto atteso decreto Salva-banche che fissa le condizioni dei rimborsi per gli obbligazionisti vittima del crack di Banca Etruria, Banca Marche, Carichieti e Carife. E secondo indiscrezioni, non ci sarà nessuna procedura di arbitrato nè verifica della violazione delle regole (come la regolarità dei modelli Mifid): i possessori di bond subordinati coinvolti nel salvataggio delle 4 banche (Banca Marche, Banca Etruria, CariChieti e Carife) sarebbero rimborsati tutti e in automatico.
“Governo rinsavito, ma ora i fatti”
A confermare le indiscrizioni favorevoli ai risparmiatori anche una nota di Adusbef e Federconsumatori da mesi sulle barricate in difesa degli obbligazionisti: “Sembrerebbe che vi sia stato un rinsavimento, un sussulto di responsabilità da parte del governo”. Per le due associazioni se il governo dovesse procedere a un rimborso completo senza passare per l’arbitrato sarebbe il risultato “delle nostre innumerevoli proteste, sit-in, presidi, manifestazioni e incontri avvenuti negli ultimi mesi, all’indomani dell’inaccettabile operazione realizzata il 22 novembre, con cui sono stati cancellati, con un colpo di spugna, i risparmi di pensionati, anziani, disoccupati e di intere famiglie. Un segnale di apertura senz’altro importante, che ci auguriamo venga confermato, con rimborsi integrali a tutti i risparmiatori truffati”.
Tuttavia, concludono in una nota Adusbef e Federconsumatori “non smobiliteremo le azioni di protesta: queste proseguiranno fino a quando anche l’ultimo obbligazionista non avrà ricevuto il proprio rimborso”.
Servono almeno 350 milioni
Gli obbligazionisti rimasti vittima del crack dei 4 istituti sono 10.559 molti dei quali dipendenti e piccoli investitori che hanno perso i risparmi di una vita. Poi ci sono le piccole e medie aziende e gli istituzionali. La cifra complessiva per sanare interamente le perdite degli obbligazionisti subordinati è di circa 750 milioni. Il Fondo di solidarietà istituto dalla legge di Stabilità attualmente ha a disposizione 100 milioni di euro e il governo potrebbe già domani portarlo a 350 milioni quelli necessari a rimborsare solo i piccoli risparmiatori. Sull’implementazione del Fondo non dovrebbe esserci l’opposizione di Bruxelles ma allo stato dei fatti la domanda che resta è un altra: basteranno per rimborsare tutti?