Un elettrodomestico su cinque consuma più elettricità di quanto riporta la sua etichetta. E’ il risultato emerso dal progetto Marketwatch che, in tre anni, ha osservato da vicino frigoriferi, lavastoviglie, lampadine e altri elettrodomestici per verificare la loro aderenza alla normativa europea sull’efficienza energetica (l’efficienza dei prodotti è regolata dalla direttiva Ecodesign) e a quanto dichiarato sulle etichette. Su 95 prodotti testati, 18 sono risultati fuori legge. E parliamo di marche note, tra le più acquistate sul mercato, come Hotpoint (un modello di asciugatrice) e Rowenta (un’apsirapolvere).
“Chi compra questi prodotti, tutti acquistabili online in Italia e molti anche nei negozi convenzionali, pensa di acquistare un prodotto efficiente, invece viene deluso” commenta Davide Sabbadin, responsabile efficienza energetica di Legambiente, che aggiunge: “E’ necessario che il governo stanzi fondi e risorse per mettere in condizione il ministero dello Sviluppo Economico e le Camere di Commercio di svolgere il proprio lavoro di controllo di mercato al meglio, punendo chi vende prodotti con dichiarazioni mendaci che fanno male all’ambiente e al portafoglio”.
I laboratori indipendenti, che per conto del progetto MarketWatch hanno eseguito i test, hanno trovato, per esempio, un aspirapolvere che consumava il 57% di energia in più rispetto a quanto dichiarato (Kunft – KVC11198) e un frigo che ne consumava il 30% in più (AEG S53530CNX2). Oppure una lavastoviglie che aveva bisogno di due cicli di lavaggio per lavare bene i piatti (OK ODW 451 FS), una lampadina a Led faceva il 20% di luce in meno rispetto a quanto era lecito aspettarsi, un’asciugatrice non si spegneva mai per colpa di una lucina sul pannello di controllo che le impediva di mettersi a riposo (Hotpoint V4D01P). Tutte queste inefficienze “costano” oltre 10 miliardi di euro. Un costo che sta erodendo la possibilità di ottenere il risparmio annunciato dalla Commissione Europea all’inizio del 2015 alla presentazione della norme Ecodesign e della revisione dell’etichetta energetica: un taglio di 465 euro all’anno alla bolletta energetica di ogni famiglia europea al 2020. Risparmio che non potrà però essere tale se le norme non vengono applicate.
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