Nella società del salutismo e della “tecnologia” – termine oggi abusato in favore di elettronica e informatica –, sono da non molto apparse delle “device” per monitorare l’attività fisica individuale: si tratta dei cosiddetti “fitness tracker”, ovvero braccialetti, dotati di sensori, che comunicano via bluetooth con gli smartphone. Oggetto di questa comunicazione sono normalmente dati di tipo geodetico (posizione topografica e percorsi), posturale (posizione del corpo), cinematico (movimento dello stesso), fisiologico (frequenza cardiaca) ecc.
Cellular Line si è affacciata a questo esplosivo mercato soprattutto con Easy Fit Touch, un gioiellino tecnologico che, a un prezzo accessibile (circa 60€), segnala un nuovo orientamento di questa giovane impresa. Il bel prodotto, venduto in un attraente packaging (ma ridondante e difficilmente differenziabile, specialmente lo sono gli snap magnetici), è contemporaneamente fisico ed effimero, giacché si compone di un “wristband” (nascente anglicismo per “braccialetto”) e di un software, vero cuore del sistema (per Android e iOS).
Come è fatto
Il braccialetto è costituito da un cinturino regolabile, in elastomero termoplastico (ne vengono forniti un paio), sul quale è installata una parte estraibile, in foggia di USB key. Quest’ultima presenta un bellissimo display OLED touch screen e incorpora un sensore accelerometrico, trasduttore dei movimenti rilevati; un’appendice inseribile nelle prese USB ne permette la ricarica, in 30min, per quasi una settimana di autonomia; la costruzione determina un grado IP67, che consente addirittura l’immersione temporanea. Il braccialetto – vibrante – può anche fungere da orologio – con sveglia – e datario, visualizzatore di dati (distanza percorsa in “passi” e chilometri, energia consumata in chilocalorie), di messaggi (preview) e, in modo attivo, ha funzionalità per la ricerca dello smartphone e per telecomandare lo scatto fotografico.
Qualcosa da rivedere
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Purtroppo però la funzione che consentirebbe l’orientamento del display non è attivabile (per “default” è impostato un orientamento per nulla confacente agli standard ergonomici); non esiste condizione peggiore: le “linee ottiche” non possono essere correttamente orientate al visore, sicché qualsiasi postura dell’utente, o indossaggio del braccialetto (per esempio portato sul lato anteriore del polso), non soddisfa una confortevole posizione di lettura.
Anche il software fa rilevare qualche problema, ma per fortuna è aggiornabile (e ci si attende una consistente revisione, assieme a istruzioni d’uso più chiare e approfondite): poco intuitivo nelle impostazioni, è ben disegnato nella grafica di output, con la quale presenta i dati in forma di diagrammi (il “monitoraggio del riposo” è tuttavia di ardua comprensione). Oltre a quanto detto, sul dispositivo di prova non è stato possibile verificare le funzioni GPS.
Il limite maggiore sembra però essere costituito dalla precisione dei rilevamenti: dal punto di vista “antropometrico”, statura e peso dello sportivo, benché dati basici, non sono parametri sufficienti per definire l’esatto profilo dell’utente; inoltre, forse a causa dell’hardware impiegato, oppure degli algoritmi elaborati, non è possibile estrapolare importanti informazioni complementari, per esempio i dati sulle salite o sulle scale in ascesa, queste ultime energeticamente di gran lunga più dispendiose.
In definitiva, preso per quello che è, Easy Fit Touch risulta una buona evoluzione tecnologica del contapassi ma, visto come vero e proprio fitness tracker, presenta qualche limite.