“Niente chiamate nel fine settimana: non vogliamo disturbare i consumatori in fasce orarie delicate”. Cosi il presidente di Assocontact, Roberto Boggio, commenta l’approvazione all’unanimità del codice etico che per i prossimi tre anni regolerà l’attività dei call center iscritti all’associazione nazionale aderente a Confindustria (48 grandi aziende dislocate su tutto il territorio nazionale) e, in caso di violazione, lo stesso codice prevede alcune sanzioni dal semplice richiamo alla sospensione ed espulsione da Assocontact. Quattro i pilastri su cui si basa il Codice etico: “competenza, partnership, impegno e informazione. Tante le novità. Si potrà telefonare dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 21 e il sabato dalle 10 alle 19. Stop alle chiamate nelle giornate di domenica e nei festivi “salvo le eccezioni dovute al regolare adempimento dei servizi”. Inoltre, “i contatti telefonici con il consumatore devono sempre essere effettuati in modo e in orario ragionevole come precisato nel proseguo dell’articolo per evitare che risultino invadenti”, si legge all’articolo 8 del codice, che appunto precisa: “adottare gentilezza e cortesia per tutta la durata del contatto senza insistere per la prosecuzione della conversazione nel caso l’interlocutore esprima, a qualunque titolo, una volontà contraria”.
INFORMAZIONI CHIARE E COMPLETE
I call center si impegnano anche a rispettare ulteriori impegni: l’operatore deve identificarsi in modo inequivocabile, indicare per quale operatore è effettuato il contatto e indicare che i dati sono estratti dagli elenchi dei contraenti previsti dalla legge (art. 129 del D.lgs. 196/2003); deve anche definire chiaramente lo scopo del contatto (se promozionale, commerciale, informativo), tutte le caratteristiche del servizio/prodotto proposto, lo scopo di un’eventuale registrazione a fini contrattuali e deve essere acquisito il consenso del consumatore.
OFFERTE COMMERCIALI SOLO AI MAGGIORENNI
l’operatore deve sempre verificare che l’interlocutore sia maggiorenne e capace di agire, evitando di formulare offerte di vendita a soggetti che non sono in grado di comprendere quanto viene presentato;
il linguaggio utilizzato deve essere chiaro e comprensibile, evitando l’uso di sigle o acronimi di non immediata comprensibilità; non deve essere data alcuna informazione distorta, anche solo per omissioni, imprecisioni o ambiguità, che possa ingannare l’interlocutore sulle caratteristiche dell’offerta.