Il Corpo Forestale di Bari ha condotto un’operazione di controllo sul carico di grano contenuto su 4 navi appena attraccate al porto. Raggiunto al telefono da il Test Salvagente, il commissario capo del Corpo Giuliano Palomba ha spiegato: “Le analisi del Cfs con il cosiddetto metodo speditivo hanno consentito di verificare un’indicazione positiva per l’aflatossina (una muffa tipica del grano) su 1 dei 6 camion analizzati. Sullo stesso carico il Corpo Forestale ha condotto anche delle analisi più approfondite i cui risultati – disponibili nei prossimi giorni – non saranno resi noti perché rientrano nel quadro di un’attività di polizia più ampia riguardante pane e pasta”.
Le rassicurazioni di Italmopa
Il frumento duro importato – spiega Italmopa – per poter essere immesso nel territorio dell’Unione europea, deve rispettare i medesimi requisiti igienico-sanitari richiesti per i prodotti nazionali. I costanti e severi controlli sia da parte delle competenti Autorità di vigilanza, sia da parte delle stesse Aziende molitorie utilizzatrici, nell’ambito dei piani di autocontrollo, garantiscono la piena rispondenza del prodotto importato alle normative nazionali e comunitarie. Allo stesso tempo l’Associazione Industriali Mugnai d’Italia, l’Associazione di categoria aderente a Federalimentare e Confindustria, bolla come oscena e indecente la presa di posizione della Coldiretti Puglia che definisce “inquinato” il grano importato.
L’irresponsabile strategia di terrorismo mediatico messa in atto da Coldiretti Puglia – continua l’associazione dei mugnai – oltre a ledere gravemente l’industria della trasformazione del frumento duro, da sempre fiore all’occhiello dell’agroalimentare italiano, appare irriguardosa nei confronti dei consumatori che hanno diritto, in ogni circostanza, ad un’informazione corretta che non può essere calpestata per meri motivi di natura corporatista.