“Gli animalisti fanno propaganda”. “E noi la sfidiamo a un confronto pubblico, a meno che la senatrice con i suoi monologhi non voglia il partito unico”.
I toni tra Elena Cattaneo e gli animalisti si fanno più duri, dopo che la senatrice ha iniziato la campagna “negazionista” sulla vivisezione.
La vivisezione? Preistoria…
La tesi della Cattaneo è semplice: la vivisezione non esiste più.E se la prende con “l’uso a sproposito del termine accompagnato da foro e video (spesso falsi o vecchie di decenni) per far credere che nei laboratori dove si studiano la fisiologia o gravi malattie umane gli animali impiegati (soprattutto ratti e topi, non diversi da quelli oggetto delle derattizzazioni) siano fatti a brandelli, torturati da sadici giovani laureati o ricercatori per chissà quale logica e con quale obiettivo”.
Dove vive la Cattaneo?
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La Lav non ci sta: “Si legga più attentamente la Legge che vige in materia di sperimentazione che autorizza procedure invasive e dolorose tra cui l’innesto di cannule, impianti, abrasioni, fratture ossee effettuate anche senza anestesia (640 in soli 3 anni con un numero indefinito di animali – fonte ministero della Salute, relative al triennio 2010-2012) che portano a morte con convulsioni, tremori, paralisi e incredibili sofferenze. Nel caso non bastasse il Decreto Legislativo, potrebbe andare a leggere le autorizzazioni rilasciate dal ministero della Salute e, per doverosa trasparenza, rendere pubblico l’elenco dei luoghi in cui si fa sperimentazione animale e il tipo di procedure: oppure la Senatrice mette in discussione addirittura l’Ente regolatorio nazionale?”
Altra accusa e altra replica. La Cattaneo sostiene che le alternative all’uso degli animali sono “insufficienti o adatte per studiare solo specifici fatti”. La Lav la invita a un sopralluogo all’ECVAM, il Centro di validazione delle alternative, spiegando che “Potrebbe essere d’aiuto nel conoscere le tecniche più all’avanguardia dove ricercatori di tutto il mondo, con altissime professionalità , collaborano per dare modelli attendibili, utili per l’uomo, per il Pianeta e le malattie di cui purtroppo siamo afflitti”.
Scienza e segreti
Se chi usa animali volesse davvero essere trasparente verso il cittadino, aprirebbe le porte dei laboratori a giornalisti e telecamere, ma ovviamente questo non avviene. Addirittura per decenni è stato secretato il semplice nome dei laboratori autorizzati a compiere esperimenti su animali, fino al 1997 quando la LAV ha ottenuto l’accesso a queste informazioni detenute dal ministero della Salute, grazie a una sentenza del TAR del Lazio.
In tema di trasparenza e diritto di critica, è significativo che negli ultimi giorni la posizione vivisezionista della Sen. Cattaneo sia stata smentita da vari scienziati, tra cui biologi e ricercatori afferenti ad Università e Dirigenti di Ricerca presso l’Istituto di Neurobiologia e Medicina Molecolare del CNR, professionisti allibiti dalle descrizioni bucoliche, fuorvianti e scorrette utilizzate per indurre errate emotività nel lettore che, come spesso avviene, conosce solo la posizione di chi usa animali, quindi è coinvolto in prima persona.
L’elenco dei ricercatori che si oppongono al modello animale, non per ragioni etiche, ma per concrete considerazioni scientifiche sulla non attendibilità e arretratezza di tale modello è sempre più ampio, così come, parallelamente, crescono oltre confine gli interessi verso i metodi in vitro, con un business stimato di 70 miliardi nei prossimi anni.