Il M5S interviene in Parlamento contro il progetto “Diventa giocatore sociale” sottoscritto tra l’Adiconsum e Unibet – multinazionale di casinò on line e scommesse con sede a Malta – che da giorni sta tenendo alta la tensione all’interno del mondo consumerista. Il caso sollevato dal magazine Vita ha suscitato molto clamore in casa Cisl, il sindacato che ha pomosso l’associazione diretta oggi da Pietro Giordano nel 1987, tanto che il segretario generale Annamaria Furlan ha preso le distanze da quell’accordo specificando “l’estraneità della Cisl” chiedendo al presidente di Adiconsum di “verificare ogni possibilità che consenta di recedere dall’accordo sottoscritto”.
“Cancellare l’associazione dall’elenco”
Intanto pochi giorni fa il senatore del Movimento 5 Stelle Giovanni Endrizzi in un’interrogazione parlamentare ha chiesto al ministero dello Sviluppo economico di valutare “dopo l’accordo con la società del gioco d’azzardo Unibet, la cancellazione di Adiconsum dall’elenco delle associazioni in difesa dei consumatori“. Nell’interrogazione il senatore grillino chiede anche se il ministero “non reputi opportuno porre in essere i dovuti atti di competenza, anche di natura ispettiva, sulle associazioni che gestiscono il Fondo per la prevenzione del fenomeno dell’usura per verificare se siano realmente compatibili con le attività, valutando con particolare riferimento il caso descritto che riguarda Adiconsum”.
Mostaccio (Mc): “Giusta l’interrogazione”
Rispondendo alle domande di Vita Alessandro Mostaccio, presidente del Movimento consumatori, ha precisato: “È ovvio che Adiconsum ha la libertà di mettere in piedi campagne informative a scopo preventivo e di educazione al consumo. In questo caso di prevenzione alla ludopatia. La domanda però è se si tratti di una partita a zero euro. Nel qual caso non avrebbe un gran senso come accordo. In caso contrario invece non si capisce perché farsi finanziare da un colosso delle scommesse per fare un lavoro che dovrebbe allontanare le persone dal gioco on line. Se così fosse ci sarebbero delle verifiche da fare. Quindi l’interrogazione è giusta“. Anche il segretario generale di Cittadinanzattiva Antonio Gaudioso è intervenuto sulla questione: “Naturalmente ogni associazione è libera di comportarsi come crede, ma io penso che per tutelare i consumatori davvero occorre sempre avere in mente quale modello di società vogliamo costruire“. E la polemica continua.