Anno nuovo, bolletta nuova. Ed entro il 2018 il modo in cui paghiamo l’elettricità sarà completamente rivoluzionato.
La progressività, cioè il meccanismo attuale per cui chi ha consumi più bassi paga, in proporzione, di meno, cesserà di esistere e i costi di rete, che finora hanno pesato per circa il 17% del costo del kWh in bolletta, si sposteranno sulle componenti fisse, cioè non dipendono più da quanto consumiamo, ma sono uguali per tutti. È questo in estrema sintesi quanto ha deciso l’Autorità per l’energia approvando la versione definitiva della riforma della tariffa elettrica per i clienti domestici. Riforma contro la quale le associazioni dei consumatori, tra gli altri, presenteranno un ricorso al Tar.
FINO A 70 EURO DI AGGRAVIO
Nell’infografica mostriamo in dettaglio come cambia la bolletta per varie utenze da gennaio e fino al completamento della riforma. Ma gli effetti della rimodulazione sono già intuibili: chi consuma poco con la nuova bolletta pagherà di più, chi invece usa molta elettricità risparmierà. Tutti gli utenti che consumano meno di 2.700 kWh – cioè l’82% dei 29,43 milioni di utenti domestici italiani – ci andranno a rimettere. A pagare di più in particolar modo saranno gli anziani residenti e i single. I primi a regime pagheranno 50 euro in più l’anno, i secondi 71 euro. Per gli stessi motivi, investire per ridurre i prelievi dalla rete, ad esempio montando luci a led o producendosi l’energia da soli con il fotovoltaico, con la nuova tariffa sarà meno con- veniente. Miglioreranno invece i benefici economici di quelle tecnologie, come le pompe di calore o i piani di cottura a induzione, che spostano i consumi dal gas all’elettricità.
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Nello specifico, a regime, cioè nel 2018, la tariffa non sarà più progressiva, ovvero scompariranno gli scaglioni, e gli oneri di rete non dipenderanno più (o meglio dipenderanno solo in maniera trascurabile) da quanto si consuma: i costi di misura, commercializzazione e distribuzione verranno coperti in quota fissa (una parte per il punto di connessione e una parte che dipenderà dalla potenza impegnata).
Nella quota energia, cioè quella variabile a seconda di quanto si consuma, resteranno i costi di trasmissione (che sono una piccola parte degli oneri di rete) e, per i residenti, tutti gli oneri di sistema, che ora pesano per circa il 25% del costo del kWh in bolletta. Per i non residenti, oltre ai costi di rete, andranno sulla parte fissa anche un quarto degli oneri di sistema.
Altra novità in arrivo è che sarà più facile cambiare la potenza impegnata. Verranno infatti introdotti più scalini di potenza con un “passo” più fitto, con potenze modulabili in aumento o in riduzione di 0,5 kW fino a6kW,edi1kWperpotenzeda6 kW fino a 10 kW, e contestualmente si azzereranno i costi per il cambio di li- vello, ora di 30 euro.
Come detto, la riforma sarà graduale. Dal primo gennaio 2016 la struttura tariffaria progressiva a scaglioni resta, ma viene indebolita per i soli oneri di rete. Dal 2017 per i servizi di rete la progressività verrà eliminata del tutto e verrà effettuato il primo intervento anche sugli oneri di sistema. In quello stesso anno verranno introdotte le novità legate all’impegno di potenza descritte sopra. Al 2018 la rivoluzione sarà compiuta e si arriverà alla nuova tariffa.
In coerenza con il percorso di gradualità e in parallelo alla riforma, per tutto il 2016 verrà prorogata la sperimentazione dell’attuale tariffa volontaria per le pompe di calore, la D1, che permette di pagare meno l’elettricità di questi apparecchi efficienti ma che hanno alti consumi elettrici. Si valuterà inoltre la possibilità di estendere questa tariffa agevolata ad altri clienti domestici, che, a seconda di quel che si deciderà, potrebbero essere le famiglie molto numerose o chi adotta altre soluzioni che spostano i consumi sul vettore elettri- co, come i piani di cottura ad induzione o le auto elettriche.